Gasolio a prezzi stracciati, evasione
da 5 milioni di euro: in manette

Giovedì 3 Dicembre 2015
Gasolio a prezzi stracciati, evasione da 5 milioni di euro: in manette
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PADOVA - Blitz della Polizia Giudiziaria a Padova in corso dall'alba di questa mattina: nel mirino il commercio internazionale di oli lubrificanti e gasolio per autotrazione.

PERQUISIZIONI A PADOVA, TREVISO, VERONA E VENEZIA
Gli investigatori hanno scoperto una banda criminale con vertice e base logistica nel Padovano e ramificazioni sull’intero territorio nazionale. Sono state eseguite quaranta perquisizioni in sedi di società e abitazioni site nelle province di Padova, Venezia, Treviso, Verona, Milano, Teramo, Napoli, Reggio Emilia, Roma, Foggia e Campobasso. Complessivamente l’indagine riguarda 27 persone fisiche alle quali, a vario titolo, sono contestati reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, mancato assolvimento dell’imposta di consumo sugli olii lubrificanti e bancarotta fraudolenta.



EVASIONE DA 5 MILIONI DI EURO
Dal 2011 ad oggi l’organizzazione ha introdotto e commercializzato sul territorio nazionale 4.500.000 litri di olio lubrificante evadendo imposte di consumo per quasi 2 milioni di euro, nonché ingenti quantitativi di carburante evadendo l’Imposta sul valore aggiunto per quasi 3 milioni di euro.

LA BELLA VITA DEL CAPO DELLA BANDA
Arrestato il promotore della frode e sequestrati beni per oltre 600.000 euro, tra cui una barca a vela. Il capo dell’organizzazione, M.S. 58 anni di Teolo (Pd), è stato colpito da una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip di Padova.

COME FUNZIONAVA LA FRODE
Attraverso la gestione di 30 imprese di comodo sparse sul territorio nazionale e in altri stati membri U.E. nonché il ricorso a una “scuderia” di ben 13 prestanome rintracciati tra persone alcolizzate e non abbienti, l’organizzazione ha introdotto in Italia ingenti quantitativi di olio lubrificante in confezioni (barattoli, fusti) di provenienza comunitaria senza assolvere al pagamento delle imposte di consumo e del contributo sugli olii usati. Tale frode è stata perpetrata in modo articolato, mediante l’invio di prodotto da paesi membri in favore di società “cartiere”, che - a loro volta – emettevano falsi documenti di trasporto e false fatture, in modo da simulare la legittima provenienza del prodotto petrolifero e approvvigionare rivenditori italiani senza destare il sospetto che sull'olio non fosse stata assolta l’imposta di consumo.

PREZZI STRACCIATI ALLE POMPE DI BENZINA
L’olio è stato distribuito su gran parte del territorio nazionale partendo da basi logistiche non autorizzate allo stoccaggio di olii minerali e sconosciute all’Amministrazione finanziaria e introdotto nel territorio dello Stato rilevanti volumi di gasolio per autotrazione di provenienza slovena, che venivano immessi in consumo facendoli transitare da depositi commerciali locali con la licenza di “destinatario registrato”. Una volta assolta l’accisa sul prodotto, attraverso l’interposizione di società di comodo create per non assolvere gli obblighi IVA, la merce giungeva infine a distributori (cosiddette “pompe bianche”) a prezzi oltremodo concorrenziali rispetto a quelli normalmente praticabili.

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 09:19

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