Assalto per "rottamare" le cartelle esattoriali: c'è chi deve pagare 30mila euro

Mercoledì 1 Maggio 2019 di Elisa Fais
La coda all'Agenzia delle entrate di via Longhin
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PADOVA - Corsa contro il tempo agli sportelli dell’Agenzia delle entrate di via Longhin nell’ultimo giorno di pace fiscale. Da venerdì scorso, 26 aprile, le sedi dell’azienda pubblica che riscuote i tributi sono state assalite da centinaia di persone che chiedono di rottamare le loro cartelle esattoriali, come prevede il Def approvato lo scorso anno dal governo. Secondo le stime, in Veneto sarebbero state presentate all'incirca 60 mila domande, di cui circa 50 mila per la rottamazione ter e 10 mila per il “saldo e stralcio”. La scadenza della sanatoria è stata fissata per ieri, per questo l’afflusso agli sportelli riscossione è stato massiccio. A Padova lunghe code si sono formate sin dalle prime ore del mattino. C’è chi ha aspettato oltre sei ore il proprio turno, tra dubbi e nervosismo.
 
I DATI. «Quando lo Stato cancella un debito al contribuente viene da pensare a un condono – spiega il presidente Confapi Padova, Carlo Valerio - e, in genere, quando uno Stato ricorre ai condoni non dà un bel segnale. Noi però vogliamo interpretare la “pace fiscale” come la possibilità di ripartire, un nuovo inizio per tanti imprenditori e per lo stesso Stato. Il boom di domande dimostra che in tanti si sono trovati in una situazione di difficoltà economica, ma anche che in tanti si sono scontrati con un quadro fiscale farraginoso o ostile, come dimostra anche l’alto numero di contenziosi tributari. Il problema è che non ci sono disposizioni che evitino in futuro il ripresentarsi di condizioni simili. Uno Stato serio prima di tutto dovrebbe preoccuparsi di dar vita a una riforma fiscale complessiva, mirata alla riduzione del peso delle tasse e del costo del lavoro». A livello nazionale le adesioni alla “pace fiscale” potrebbero superare il milione. «Quel che lascia perplessi è la frequenza con cui si ripropongono queste misure agevolative – sottolinea Stefano Artuso, avvocato tributarista dello studio Moschetti - Di fatto, ce ne sono state tre in tre anni e ciò rischia di generare l’aspettativa che vi saranno altre misure simili in futuro. Il gettito ottenuto grazie a queste misure rischia di essere assorbito da quello che si perde nel convincimento che vi saranno altri condoni. Ci sarà poi da verificare se le somme che ci si impegna a pagare verranno effettivamente corrisposte: il versamento può essere dilazionato in 5 anni, che è arco temporale piuttosto lungo per un pagamento agevolato». Stando al Def, le operazioni di rottamazione degli ultimi tre anni dovrebbero garantire nel 2019 incassi per 949 milioni di euro, che saliranno a 1,5 miliardi nel 2020, 1,3 miliardi circa nel 2021, per sfiorare 1,7 miliardi di euro nel 2022. LE STORIE. Tante le testimonianze di chi si è trovato in difficoltà. Ieri in coda c’era Daniele Nardo, ex titolare di un’azienda per la produzione di componenti in acciaio inox. «Devo pagare circa 25 mila euro, grazie alla pace fiscale ho ottenuto sgravi fino al 40% - ammette l’ex imprenditore – Adesso stiamo pagando il giusto, prima ci stavano ammazzando tra interessi e more. Purtroppo a causa della crisi e dei clienti che non pagavano le cose sono andate male. Sono già sei anni che pago debiti a rate, ora la speranza è di chiudere tutto». Una situazione simile è vissuta da Antonella Vainieri, ex titolare di un laboratorio orafo artigianale. «Ho chiuso l’attività nel 2006 e sono disoccupata da quattro anni – racconta la 50enne – Devo pagare al fisco 6 mila euro, si tratta di contributi tralasciati nel tempo tra Iva e Inps non versati. Sono qui dalle nove di mattina, è una buona possibilità». Molti anche gli stranieri. «Vivo a Padova da circa 20 anni - dice Ikevilo Ekoh, 45 anni, di origini nigeriane – Sono qui per pagare multe che non sapevo di avere, il conto arriva a 30 mila euro. Mi volevano anche prendere l’auto. Spero mi venga levato qualcosa perché sono disoccupato. Non posso avere i soldi se non trovo un lavoro».

Elisa Fais

Ultimo aggiornamento: 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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