Liberati 100 posti letto: la ripartenza degli ospedali

Mercoledì 17 Febbraio 2021 di Gabriele Pipia
Sanitari all'ospedale di Padova

PADOVA - Prima buona notizia: «Cinque reparti Covid sono stati svuotati e ora l’attività ordinaria sta tornando ai livelli di settembre».

Seconda: «Negli ultimi dieci giorni non abbiamo registrato nessun nuovo caso di contagio tra il personale sanitario. È la prima volta che succede dopo moltissimi mesi». Per allungare l’elenco delle note liete, però, «adesso non bisogna abbassare la guardia. Il virus corre veloce e le varianti preoccupano. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare la terza ondata». A fare il punto della situazione è il dottor Daniele Donato, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, alle prese in questi giorni con il piano di ripartenza delle attività chirurgiche e ambulatoriali. I reparti Covid si stanno svuotando e i due ospedali padovani stanno tornando gradualmente a pieno regime anche con il resto dell’attività. 

IL CONFRONTO
Due mesi fa il dottor Donato prendeva il posto di Luciano Flor al timone dell’Azienda ospedaliera di Padova. Il 15 dicembre il numero dei ricoverati Covid sfiorava quota 200 e il 40% dei posti letto di terapia intensiva era occupato proprio da pazienti colpiti dal virus. Due mesi dopo i numeri sono più che dimezzati (oggi i ricoverati sono 91) e la riorganizzazione dei reparti va nel senso opposto. Se prima c’era bisogno di riconvertirli per reggere l’ondata del Coronavirus, ora la necessità è farli tornare al loro ruolo originario. 


I DUE POLI
Da due settimane la terapia intensiva dell’ospedale Sant’Antonio è di nuovo dedicata ai pazienti “no Covid”. Passando al polo di via Giustiniani, sono già stati liberati i reparti al decimo e al nono piano del monoblocco (tornati ad ospitare medicina, clinica medica e ricoveri legati alla libera professione). Recuperato anche un reparto di medicina al settimo piano. Un reparto di medicina è stato liberato pure all’ottavo piano del policlinico mentre l’ultima novità riguarda il quinto piano dello stesso stabile: l’obiettivo è liberare in questi giorni i 18 posti letto della rianimazione “Istar 3” per consentirle di dare supporto all’attività chirurgica. Complessivamente tutte queste riconversioni consentono all’Azienda ospedaliera di ritrovare 100 posti-letto. 
Restano invece nella trincea del Covid la terapia intensiva centrale diretta dal dottor Ivo Tiberio (18 posti letto), la terapia semi-intensiva del professor Andrea Vianello (altri 18 posti) e il reparto di Malattie infettive della dottoressa Anna Maria Cattelan (58 posti letto). I numeri per ora bastano: ai nuovi ingressi corrispondono sempre uscite, negli ospedali non c’è più l’ondata travolgente vissuta in primavera e poi a fine autunno. 


LA PROSPETTIVA
«L’attività ambulatoriale è tornata alla normalità, mentre per quanto riguarda l’attività chirurgica stiamo recuperando personale e sale operatorie - spiega Donato - Se a dicembre le prestazioni erano scese al 50%, ora siamo saliti all’80. Speriamo di tornare a pieno ritmo, oggi i numeri veneti sono buoni. Calano anche gli interventi del Suem per pazienti Covid: erano 80 al giorno, ora sono in media 25. Siamo tornati ai livelli di settembre e ottobre, prima della seconda ondata». 
L’altro aspetto positivo riguarda l’assenza negli ultimi dieci giorni di nuovi contagi tra i sanitari. In Azienda su 9.600 lavoratori ne sono stati vaccinati oltre seimila. «Stiamo vedendo i risultati». 

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