Rinasce la Orv, bonus di 2000 euro a 171 lavoratori: «E' giusto, hanno fatto tanti sacrifici»

Mercoledì 26 Maggio 2021 di Michelangelo Cecchetto
Orv Manifacturing

CARMIGNANO/GRANTORTO - In attività da più di 70 anni, ha rischiato di chiudere i battenti. Non senza sacrifici, è riuscita a risollevarsi, affrontando anche il complesso periodo della pandemia, e a luglio distribuirà ai dipendenti un premio di produzione lordo di 2mila euro. Avviene alla Orv Manufacturing Spa di Carmignano del Brenta e Grantorto, specializzata nella produzione del tessuto non tessuto e ovatta per gli interni auto e per gli impianti di filtrazione, abbigliamento, arredamento e altri settori.

Esempio di quell'imprenditorialità veneta che dal nulla ha portato alla creazione di un importante gruppo industriale con più sedi e stabilimenti non solo in Italia. A fondarlo i fratelli Peruzzo, Albino e Maurizio, con i figli di quest'ultimo, Massimiliano e Cristina Giacobbo Peruzzo, a continuare ora la tradizione di famiglia.


I RISULTATI
Soddisfatti i sindacalisti Filctem Cgil Padova e Femca Cisl Padova e Rovigo, rispettivamente Luca Rainato e Raimondo Rettore. «Il bonus è il giusto riconoscimento al sacrificio fatto dai lavoratori negli scorsi anni e che ha permesso all'azienda di salvarsi e rilanciarsi - affermano - Ci costò molta fatica accettare quel piano ma lo facemmo perché non c'era altra strada per sopravvivere e poi perché non era costituito solo da tagli ma prevedeva una serie di interventi strategici complessivi che ci convinsero. Il tempo ci ha dato ragione». Nel 2010 era grave la situazione debitoria. Il concordato preventivo in continuità cristallizzò i debiti derivanti dai problemi finanziari permettendo di preservare la produzione con contestuale piano di ristrutturazione. In un triennio furono azzerati i debiti. Pesantissimo però il sacrificio in termini di posti di lavoro: da 350 e 171.

Un'operazione che salvò di fatto l'azienda. «Ora concludono i due sindacalisti è arrivato, anche per i lavoratori, il momento di raccogliere i frutti dei sacrifici e del duro lavoro svolto in questi anni. Che si verifichi adesso, in un momento storico di profonda crisi dovuta alla pandemia, è solo la dimostrazione che se un'azienda poggia su solide basi finanziarie e si preoccupa di mantenere corrette e leali relazioni con i lavoratori e chi li rappresenta, è in grado di reagire e resistere a tutti gli imprevisti che si possono verificare. Però bisogna essere seri, corretti e avere una visione che non porti solo a considerare i propri interessi a scapito di quelli dei lavoratori, spesso considerati come gli unici a cui far pagare i costi della crisi senza mai restituire loro niente».
Il commendatore Maurizio Peruzzo è mancato nel novembre dell'anno scorso. Spiegano i figli: «I risultati sono sicuramente il frutto di una proficua collaborazione a tutti i livelli aziendali, ma sono stati possibili soprattutto grazie alla fiducia e alla volontà della proprietà, in primis di nostro padre Maurizio, che come atto di responsabilità nei confronti del proprio vissuto imprenditoriale e dei dipendenti, ci ha affidato il timone per la guida ed il sostegno della rinascita del Gruppo che, nonostante la presenza a livello mondiale, vede le redini decisionali nelle mani della famiglia, in perfetta sintonia con un ristretto management. Senza mai dimenticare le origini ed i principi trasmessi da nostro padre, tra i quali spicca la valorizzazione del capitale umano».
 

Ultimo aggiornamento: 18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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