La tragedia di San Martino di Lupari. Diletta, senza lavoro e quel tarlo della mancanza di soldi. La sorella: «È stata lei»

Chiara Miatello con i carabinieri è ferma: «Ad aver ucciso mia mamma e reso in fin di vita il papà è stata mia sorella Diletta»

Mercoledì 28 Dicembre 2022 di Silvia Moranduzzo
Diletta Miatello (foto Facebook) e il luogo
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SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - «È stata lei». Chiara Miatello con i carabinieri è ferma: «Ad aver ucciso mia mamma e reso in fin di vita il papà è stata mia sorella Diletta» (posta in stato di fermo nella notte con l'accusa di omicidio e tentato omicidio, ndr). Irreperibile fino alle 16 quando i militari dell’Arma sono riusciti a rintracciarla a bordo della sua Panda rossa a Romano d’Ezzelino. Ex vigile urbano, alle spalle una separazione e il figlio affidato al marito, Diletta Miatello aveva un tarlo che la tormentava: la mancanza di soldi. Disoccupata, cercava aiuto sui social per trovare un lavoro.

Finora senza successo. E forse è proprio questa la chiave per spiegare la tragedia. Forse l’ennesimo rifiuto dei genitori di darle del denaro le avrebbe fatto scattare qualcosa nella testa.

Mamma morta, papà in fin di vita: cosa e' successo

A trovare i corpi martoriati di Maria Angela Sarto e Giorgio Miatello, 84 anni lei e 89 lui, ieri mattina è stata Chiara che vive a Cittadella con la famiglia. La mamma era in camera da letto, la testa fracassata, il corpo ricoperto di ferite. Il papà era agonizzante al piano di sotto, anche lui con un trauma cranico. La donna tra le lacrime ha chiamato i soccorsi e l’anziano è stato portato all’ospedale di Padova in elicottero. Per Sarto non c’era più nulla da fare. Mentre i carabinieri eseguivano i rilievi all’interno dell’abitazione, Chiara era lì. È rimasta in quella casa fino al primo pomeriggio, a pochi metri dal corpo ormai privo di vita della madre. E già in quel momento ha lanciato l’accusa: «È stata lei». La sorella Diletta, 51 anni, con alle spalle una separazione e disagi di diverso tipo. La sorella che spesso, raccontano i vicini e i conoscenti, litigava con i genitori perché chiedeva soldi. L’auto, la Fiat Panda rossa, non c’era nel cortile. Diletta non rispondeva al cellulare. I carabinieri hanno cominciato a cercarla e l’hanno trovata verso le 16 a Romano d’Ezzelino. La donna è stata portata in caserma per essere interrogata dal magistrato di turno, Marco Brusegan.

Chi e' Diletta Miatello

Diletta Miatello per oltre 20 anni ha lavorato come vigile urbano ad Asolo e prima ancora a Cassola. E lì si è innamorata. Ha conosciuto un collega e si è invaghita. I due si sono sposati, hanno avuto un figlio. Sembrava una favola. Fino a che la donna non ha cominciato a dare segni di squilibrio. La relazione è terminata e dopo la separazione il figlio è stato affidato esclusivamente al padre. Diletta ha dato le dimissioni dal corpo di polizia locale nel 2009 senza preavviso, quindi ha dovuto lasciare al Comune l’ammontare di un mese di stipendio. Per un po’ ha fatto la barista a Bassano e poi è tornata a vivere dai genitori, a San Martino di Lupari. Nel 2009 si è candidata alle amministrative di Bassano con la Liga Veneta. «Le avevano comprato un appartamento ma lei non ha mai voluto andare ad abitarci – raccontano i vicini –. Ha preferito tornare qui, viveva proprio nella casetta accanto alla loro. Si sentivano di quelle baruffe ogni tanto, lei chiedeva sempre soldi. Più di qualche volta abbiamo visto arrivare i carabinieri per sedare le liti e capitava che lei venisse portata via in ambulanza. Ma non era seguita da nessuna struttura».

La mancanza di denaro

Nel 2013, quindi dopo la separazione dal marito, Diletta si era iscritta a Psicologia all’Università di Padova. Forse un tentativo di rimettersi in carreggiata. Negli anni ha cercato instancabilmente lavoro pubblicando diversi annunci sui social ma attualmente risulta disoccupata. «Ho un diploma all’ Ipssar G. Maffioli, conosco inglese, francese e spagnolo – ha scritto nel gruppo Facebook “Cerco/offro lavoro a Castelfranco Veneto” nel pomeriggio di Natale - Ho un’ esperienza ventennale nel settore della ristorazione come barmaid, barista. Cerco lavoro, sono libera da impegni familiari e automunita. Valuto anche altre proposte purché siano serie. Vivi a 7 km da Castelfranco Veneto. Ringrazio anticipatamente chiunque potrà aiutarmi». E ancora, una decina di giorni prima: «Salve cerco lavoro come cameriera di sala c/o i ristoranti. Ho un’ esperienza ventennale nel settore. Ringrazio anticipatamente chi potrà aiutarmi». La mancanza di denaro era il suo tormento. E ne chiedeva sempre di più ai genitori. Secondo la sorella Chiara, sarebbe stata lei ad aggredire con violenza mamma e papà. Forse un momento di follia, di stanchezza. Un attimo in cui la lucidità ha lasciato il posto all’istinto. E ora Maria Angela non c’è più, Giorgio è appeso a un filo in terapia intensiva, tra la vita e la morte. 

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Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 07:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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