San Martino di Lupari. II massacro indossando i guanti, sequestrate decine di paia. Poi Diletta Miatello avrebbe fatto sparire ogni traccia con lucidità

Per l'accusa, la 51enne dopo aver ucciso la mamma e ferito il papà si sarebbe fatta la doccia e cambiata d'abito

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Marco Aldighieri
Sequestrati guanti a casa di Diletta Miatello
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PADOVA - Diletta Miatello avrebbe massacrato i suoi genitori indossando un paio di guanti. Non ci sarebbero dunque impronte digitali dell'ex poliziotta municipale di Asolo sui vasi e sui cocci di ceramica utilizzati per aggredire la mamma e il papà. Gli inquirenti hanno trovato e sequestrato decine di guanti nell'abitazione della 51enne, attigua alla casa dei genitori a San Martino di Lupari nell'Alta padovana, e nella stanza numero 5 dell'hotel Cubamia di Romano d'Ezzelino dove si era rifugiata. Alcuni sono in cotone altri in lattice e plastica. Forse in un paio i carabinieri della scientifica potrebbero trovare tracce di sangue. Diletta, secondo l'accusa, dopo il massacro si sarebbe fatta la doccia e cambiata d'abito. Nel mirino degli investigatori anche la sua Fiat Panda rossa, che verrà passata al setaccio con il luminol per scoprire eventuali macchie ematiche.

Richieste le cartelle cliniche

Ieri l'avvocata Elisabetta Costa del foro di Padova è andata nel penitenziario di Montorio Veronese a parlare con la sua assistita. Diletta è apparsa provata e segnata, non avrebbe ancora capito quanto ha commesso. L'ex vigilessa, da tutti descritta come una maniaca della pulizia, martedì appena è entrata nella caserma dei carabinieri è stata visitata da un medico. È stata poi sottoposta a una seconda visita medica al suo ingresso in cella, dove è stata messa in isolamento. In entrambi i casi i dottori la avrebbero trovata presente e in grado di intendere e di volere. Quando le è stato comunicato il motivo del suo fermo ha chiesto subito di poter contattare un legale. Intanto la Procura, nella mattinata di ieri, ha chiesto al Gip la convalida dell'arresto per la 51enne e la misura cautelare delle detenzione in carcere. Questa mattina il giudice dell'indagine preliminare Maria Luisa Materia sottoporrà all'interrogatorio di garanzia l'indagata. Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ha chiesto al Csm di Cittadella (centro di salute mentale), dove l'indagata è in cura, di poter acquisire le cartelle cliniche di Diletta. La donna soffrirebbe di un disturbo psicologico della personalità.

L'autopsia: i nodi da sciogliere

Sempre ieri il medico legale Rafi El Mazloum ha esaminato il corpo di Maria Angela Sarto di 84 anni, effettuando una Tac completa. Nella giornata di oggi invece sarà eseguita l'autopsia. L'obiettivo, oltre a individuare l'esatta causa della morte, è capire se l'anziana abbia su braccia e gambe segni riconducibili a una difesa. Da un primo esame esterno del cadavere però non risulterebbe alcun tentativo di parare i colpi inferti dall'assassina. Il marito, Giorgio Miatello di 89 anni, rimane ancora ricoverato in Terapia intensiva all'ospedale di Padova dove è sedato e intubato in prognosi riservata.

Il pensionato ha subito diverse fratture della teca cranica con lieve emorragia.

Il dolore e il silenzio

Nessuno dei vicini di casa della coppia di anziani, tra le 20 di Santo Stefano e le 6 del mattino di martedì lasso temporale in cui sarebbe avvenuto il massacro, hanno sentito o visto qualcosa di strano. «I miei famigliari - ha raccontato un autotrasportatore romeno - non si sono accorti di nulla di anomalo. Noi viviamo a San Martino di Lupari da 13 anni. Diletta era arrivata da un anno, ma la sua sembrava una famiglia normale». Don Livio, parroco del comune di 13 mila anime, ha dichiarato: «È un evento grave e l'atteggiamento più corretto, di rispetto, che possiamo fare come persone di fronte a questo dramma, è il silenzio. Ora è la miglior cosa». E nel silenzio si è chiusa anche Chiara Miatello, la sorella di Diletta, che all'ora di pranzo di martedì è entrata nella villa dei genitori trovando sangue e distruzione. Il marito ha detto: «Non vogliamo rilasciare dichiarazioni, lasciateci in pace». 

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Ultimo aggiornamento: 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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