Tragedia di San Martino di Lupari, l'avvocato di Diletta: «Non è consapevole di quanto accaduto, va trasferita in una struttura psichiatrica»

Miatello ora si trova nel carcere di Montorio Veronese, in isolamento. Per la Procura sarebbe stata lei a uccidere la mamma e ferire il papà

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Luca Ingegneri
L'avvocato di Diletta Miatello chiederà il trasferimento in una struttura diversa dal carcere

PADOVA - É durato circa un'ora il primo colloquio tra Diletta Miatello e il suo difensore, la penalista Elisabetta Costa, in una saletta del carcere veronese di Montorio, dove l'ex vigilessa è ristretta ormai da quarantotto ore in regime di isolamento, con le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio. La cinquantunenne è apparsa particolarmente provata e segnata dalla permanenza dietro le sbarre senza alcun tipo di contatto con altre persone. Condizioni addirittura peggiori di quelle verificate nel corso della lunga nottata in caserma a Cittadella, quando il pubblico ministero Marco Brusegan ha firmato il decreto di fermo della donna. «Ho nuovamente provato la sensazione - esordisce l'avvocato - che la mia assistita non abbia la piena consapevolezza di quello che è accaduto. Ritengo abbia assoluta necessità di essere visitata da uno specialista in grado di analizzarne sia il profilo psicologico che quello psichiatrico. Non siamo di fronte ad un soggetto abituato ad assumere atteggiamenti plateali ma ad un tipo di disagio latente che potrebbe manifestarsi in qualsiasi momento.

Credo comunque che Diletta non si renda conto di quanto sta accadendo attorno a lei».

L'alternativa al carcere

Nel corso dell'udienza di convalida del fermo, in programma stamattina a palazzo di giustizia, l'avvocato Costa chiederà al giudice di individuare fin da subito una struttura di accoglienza alternativa alla detenzione in carcere. «Mi rendo conto - tiene a precisare - che non siamo in possesso di nessuna valutazione specialistica in grado di orientare le scelte future ma ci troviamo davanti ad una persona fragile, fortemente indebolita da una lunga serie di vicissitudini personali: il suo vissuto merita un particolare approfondimento e avremo bisogno del contributo dei servizi sociali territoriali, del medico di base e del Centro di salute mentale di Cittadella che conoscono da tempo il caso».
«Come difensore mi attiverò - assicura il legale - al più presto per individuare in tempi brevissimi una struttura psichiatrica in grado di accogliere Diletta Miatello ma dobbiamo porci subito il quesito sull'adeguatezza della misura cautelare in carcere, pur in una struttura dotata di un buon servizio di sostegno psicologico».

L'avvocato Costa dice di aver affrontato esclusivamente questioni di natura tecnica senza solleticare il ricordo della donna. «Ho voluto parlarle della sua situazione, delle ragioni per le quali il pubblico ministero ritiene che lei debba rimanere in carcere, dell'udienza di convalida che dovrà affrontare oggi e di come si svolge abitualmente un processo penale. Tutti passaggi di cui Diletta non era a conoscenza. Abbiamo dialogato a lungo e mi auguro sia riuscita a seguirmi nei ragionamenti». 

 

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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