Genitori massacrati con i cocci di un vaso per la "mancia" in ritardo

Giovedì 29 Dicembre 2022 di Marco Aldighieri
Diletta Miatello. Genitori massacrati con i cocci di un vaso per la "mancia" in ritardo
3

PADOVA - L'ex vigilessa avrebbe ucciso la madre e ridotto in fin di vita il padre, prima spaccandogli la testa con alcuni vasi e poi massacrandoli con i taglienti cocci di ceramica. Quando la sorella della indagata, Chiara Miatello, è entrata nella villetta a due piani di San Martino di Lupari si è trovata davanti un lago di sangue. Il padre, Giorgio Miatello di 89 anni, era disteso sul pavimento al piano terra. La madre, Maria Angela Sarto di 84 anni, era morta sul letto al piano di sopra. Il medico legale Rafi El Mazloum, arrivato nella abitazione del massacro alle 16, ha misurato la temperatura delle stanze e quella del corpo della pensionata. L'anziana è stata anche pesata.

Le analisi sono servite per constatare l'ora del decesso, avvenuto tra le 20 del giorno di Santo Stefano e le 6 del mattino di martedì.

La bugia di Diletta alla colf


Diletta Miatello, 51 anni, quando alle 8 è arrivata la colf dei suoi genitori, F.O. queste le sue iniziali, le ha detto «Stanno ancora riposando». L'ha allontana e forse era convinta di averli uccisi entrambi. Quella mattina sono poi intercorse alcune telefonate tra Chiara e la badante, fino ad arrivare a dopo le 13 quando la sorella dell'indagata è entrata nella casa dei genitori. Quando ha trovato il padre in fin di vita e la mamma morta, alla badante ha detto «È stata mia sorella». Frase poi riportata dall'assistente famigliare agli inquirenti. Chiara, sotto choc, è stata poi sentita nella caserma di Cittadella alla presenza del pubblico ministero Marco Brusegan, titolate delle indagini. «Mio padre mi ha borbottato qualcosa, ma non ho capito quanto mi ha detto», ha raccontato in lacrime agli uomini dell'Arma.

La fuga in hotel


Nel frattempo i carabinieri stavano dando la caccia a Diletta. L'ex agente della municipale, attualmente in cura al Csm (centro di salute mentale) di Cittadella, aveva già lasciato la scena del crimine. Si era messa al volante della sua Fiat Panda di colore Rosso e ha raggiunto il comune di Romano d'Ezzelino in provincia di Vicenza. Qui ha prenotato, per due giorni, la stanza numero 5 dell'albergo Cubamia.

I tre errori di Diletta


Ma la donna, seconda l'accusa, ha commesso tre errori diventati possibili elementi probatori e sui cui si fonda il fermo firmato alle 23 dell'altro giorno. La bugia alla badante, quando ha dichiarato che i genitori stavano ancora riposando. La fuga dalla villetta e l'avere spento il telefono cellulare per non essere rintracciata. Ma gli inquirenti sono comunque riusciti a individuarla.

Tradita dalla targa dell'auto

Il numero di targa della sua utilitaria è stato inserito nel sistema Allert e quando Diletta è passata sotto il varco elettronico di via Ca' Cornaro a Romano d'Ezzelino è stata pizzicata. A prelevarla nella camera dell'hotel, posta sotto sequestro insieme alla villetta del massacro e all'attigua abitazione della 51enne, sono stati i carabinieri di Bassano del Grappa. La donna è stata poi condotta nella caserma di Cittadella dove è stata interrogata e quindi fermata con l'accusa di omicidio e tentato omicidio volontari aggravati dal vincolo della parentela. Quindi è stata tradotta nel carcere femminile di Montorio Veronese. Durante il faccia a faccia con gli inquirenti era molto fredda. Non ha ammesso nulla e di fatto non ha parlato.


Le indagini


Anche nella giornata di ieri i militari sono tornati nella villetta per proseguire con i sequestri. In queste ore stanno cercando i possibili abiti indossati dall'indagata forse sporchi di sangue. Inoltre saranno sottoposti ad esami di laboratori alcuni cocci di ceramica, pieni di impronte digitali e tracce ematiche. Verrà analizzato anche il telefono cellulare dell'ex vigilessa.

Il movente

Il movente invece non è ancora chiaro. Certo Diletta chiedeva sempre soldi ai suoi genitori e forse la mancanza di denaro sarebbe alla base dell'aggressione. Il movente tuttavia potrebbe essere racchiuso nelle parole della collaboratrice domestica: «Il signor Giorgio aveva difficoltà a camminare a causa di un infortunio in casa e non è riuscito a prelevare denaro contante. Lo avrebbe dovuto portare l'altra figlia, Chiara. Quando Diletta ha capito che i genitori non potevano darle i soldi ha perso la testa». Insomma, la violenza sarebbe esplosa per il mancato incasso della mancia da parte di mamma e papà. La 51enne ha assalito i suoi, molto probabilmente, mentre dormivano. Il padre è stato trovato al piano terra perché, a causa di alcuni problemi di deambulazione, riposava lì per non affrontare le scale che portano alla camera da letto.L'autopsia sulla moglie Maria Angela Sarto non è stata ancora fissata, ma sarà essenziale per le indagini per capire l'esatta causa della morte. Nessuno dei due coniugi avrebbe avuto su braccia e gambe segni di difesa.


Come sta Giorgio Miatello


Giorgio Miatello si trova attualmente ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Padova. La sua prognosi resta riservata e per consentirgli di respirare è stato sedato e intubato. L'anziano presenta profonde ferite alla zona frontale e occipitale. Escoriazioni al volto e una importante tumefazione al naso.

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci