PADOVA - Omicidio. Questa l'ipotesi della Procura che sta indagando sul cadavere del 40enne affiorato dalle acque del Bacchiglione ieri pomeriggio, 5 marzo. L'uomo, di origine tunisina e con diversi alias, presentava 10 ferite da taglio al volto e all'addome ma ancora non è chiaro quanto siano recenti.
La Procura, attraverso il pubblico ministero Sergio Dini titolare delle indagini, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario al momento contro ignoti. Oggi verrà eseguita l'autopsia. Secondo una prima ricostruzione della Squadra mobile, che indaga sull'accaduto, l'uomo dovrebbe essere stato ucciso nell'arco di ventiquattro ore prima del ritrovamento, come hanno sottolineato le due dottoresse di Medicina legale intervenute domenica lungo il fiume. Sulle mani e sulle braccia aveva diversi tagli, segno che ha cercato di difendersi. La vittima in tasca aveva ancora il portafogli con all'interno 150 euro: questo particolare indica che non si è trattato di una rapina. Verrà analizzato anche lo smartphone. La pista più battuta dalla Mobile è il regolamento di conti tra spacciatori.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout