Una pugnalata feroce dritta al cuore, così Valentina ha ucciso il suo Mattia

Sabato 21 Gennaio 2023 di Marco Aldighieri
L'ambulante Mattia Caruso ucciso dalla sua compagna con una coltellata al cuore

PADOVA - Mattia Caruso, il 30enne ambulante siciliano, è stato colto di sorpresa mentre era alla guida. Da quella coltellata mortale al cuore inferta dalla sua compagna non si è nemmeno difeso. Mai avrebbe pensato che l’ennesima litigata con Valentina Boscaro, una domenica sera a Montegrotto, potesse finire in un bagno di sangue. 
Il medico legale Stefano D’Errico dell’Università di Trieste, nominato dal pubblico ministero Roberto Piccione titolare delle indagini, l’altro giorno ha depositato il risultato dell’autopsia sul corpo di Mattia. Agli inquirenti la dinamica era già chiara, ora è arrivata la certezza. Il 30enne non ha alcuna ferita su entrambe le braccia, segno che non ha nemmeno tentato di parare il colpo. Insomma, non se lo sarebbe mai aspettato di essere trafitto al cuore da una coltellata mentre era alla guida della Mercedes Classe A della fidanzata padovana e anche lei di professione ambulante. 
Un colpo ben assestato che non gli ha dato scampo, penetrato per cinque centimetri.

Nemmeno lei, Valentina Boscaro di 31 anni, visitata dopo il fermo non presentava segni di violenza. A dimostrare come fosse l’ennesima lite verbale tra la coppia. Adesso la Procura attende solo il risultato dello studio compiuto dai carabinieri del Ris, su alcune chiazze di sangue trovate all’interno della Mercedes. Chiuso il cerchio delle indagini il pm andrà a chiedere il rinvio a giudizio della giovane ambulante per omicidio volontario. Ma il suo legale, l’avvocato Ferdinando Bonon, punterà all’omicidio preterintenzionale.


IL FATTO 
Valentina, secondo gli inquirenti, quel 25 settembre dell’anno scorso sapeva perfettamente che sul vano sotto il freno a mano era custodito un coltello di proprietà del fidanzato. Lo ha afferrato e ha pugnalato Mattia sul petto. Un fendente a freddo e portato con estrema forza tanto da arrivare a trafiggere il cuore. Il 30enne, se pure soccorso in tempi rapidi, con una ferita così grave non ha avuto alcuna possibilità di sopravvivere. 
A chiamare l’ambulanza del Suem 118 è stato un automobilista di passaggio, che ha visto Mattia riverso a terra pieno di sangue. All’inizio aveva pensato a un incidente stradale. 


IL MOVENTE 
Mattia e Valentina si frequentavano da un paio di anni e lui era andato a convivere con lei a Padova nel quartiere di Montà. Tutti i loro amici sapevano di quell’amore difficile, fatto di insulti e di violente litigate. Lei, anche ai carabinieri, ha giurato di essere stata spesso picchiata da Mattia. Ma non risultano denunce di maltrattamenti. Insomma, la coppia aveva molte difficoltà. Valentina è stata descritta da molti come una ragazza molto gelosa. 
Ma secondo gli investigatori il movente del delitto è custodito in quella telefonata che Mattia fa alla mamma, poco prima di essere accoltellato. Dopo l’ennesima litigata aveva anche chiamato l’amico albanese, gli aveva chiesto di andarlo a prendere. Forse non voleva più rientrare nella casa di Valentina, ma poi ha comunque deciso di mettersi al volante della Mercedes Classe A diventata una trappola mortale. Valentina aveva anche giurato di essere stata aggredita da Mattia. «Mi ha strappato le mutandine» aveva dichiarato. Ma gli slip sono stati analizzati dagli inquirenti e sono perfettamente integri. 


AMICI E FAMIGLIA 
I parenti di Mattia, difesi dal legale Francesca Betto, nonostante la confessione della 31enne però non si danno pace. Sono convinti che lei non abbia detto tutta la verità. L’amico albanese di Mattia, Mihail Eftane ha dichiarato: «Tornava a casa con gli occhi pesti perché lei lo picchiava». E ancora: «Lei in passato lo ha minacciato con un paio di forbici. Se c’era qualcuno di violento non era certo lui». 

Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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