​Delitto Noventa. Freddy tra le lacrime: «Io non ho ucciso Isabella»

Domenica 1 Novembre 2020 di Cesare Arcolini
Freddy tra le lacrime: «Io non ho ucciso Isabella»
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PADOVA «Non ho ucciso Isabella Noventa». A pochi giorni dal ricorso in Cassazione fissato per il 18 novembre, Freddy Sorgato in carcere con la sorella Debora e la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco, si è sfogato con il suo avvocato Gian Luigi Pieraccini del foro di Ferrara. 
«Durante la visita in carcere Freddy Sorgato mi ha implorato di far sapere al mondo intero che lui non ha commesso il delitto.

Piange disperato, sente che si sta avvicinando la data della Cassazione, ma non intende pagare per un qualcosa che non ha commesso». 


LA PAURA

Un pianto disperato misto a rabbia quello che il camionista di Noventa ha esternato nelle ultime ore al suo legale: «Ha ascoltato con dolore una nota trasmissione televisiva andata in onda venerdì sera e si è detto sconcertato dal confezionamento del servizio sull'omicidio di Isabella Noventa. Nella trasmissione viene infatti riferito che il mio assistito punterebbe il dito su un misterioso quarto uomo che di fatto avrebbe ucciso la segretaria di Albignasego. Cosa questa non vera. Freddy Sorgato da quando è in carcere non ha più rilasciato dichiarazioni ufficiali. L'unica versione collegabile a lui è quella del gioco erotico finito male che è stata pronunciata il giorno del suo arresto. Il resto sono solo cattiverie nei suoi confronti». 


Il mistero sul delitto di Isabella Noventa si infittisce: proprio l'avvocato ha precisato di essere certo che Freddy non abbia ucciso la Noventa. L'indagato principe dell'omicidio avrebbe riferito negli anni di avere paura. Quasi come se stesse coprendo qualcuno. «Se l'intero processo sta in piedi sulle dichiarazioni di Manuela Cacco - ha aggiunto il legale - che addebita alla sorella di Freddy la colpa materiale di aver ucciso a martellate la povera Noventa, perchè continuiamo ad ostinarci con Freddy? Questo sarà un punto focale sul quale si svilupperà la nostra difesa il giorno della Cassazione». 


LA DIFESA

A difesa del suo assistito l'avvocato Gian Luigi Pieraccini ha concluso: «In trent'anni di carriera non ho mai sentito che un uomo ammazzi una donna perchè non sa come lasciarla. Trovo tutto assurdo. Negli ultimi incontri avuti in carcere con Freddy ho funto non solo da legale, ma anche da psicologo, perché è veramente distrutto dalle bugie che sono uscite in questi anni. In merito alle notizie infondate uscite dalla trasmissione di venerdì sera, si è riservato di formalizzare denuncia per diffamazione». 
Se la strada del delitto passionale ancora oggi è quella più seguita, restano aperte anche altre strade ben più complicate che avrebbero portato alla morte e all'occultamento del cadavere di Isabella. E' infatti ancora da non trascurare l'ipotesi che la donna possa aver visto cose che di fatto non avrebbe dovuto vedere, che sia venuta a conoscenza di verità scomode che suo malgrado ha dovuto pagare con la vita. Uno scenario questo che aprirebbe, nel caso spuntassero prove attendibili, al mondo della malavita organizzata. Solo parole al momento, ma che gli investigatori che dal giorno della scomparsa di Isabella, avvenuto a cavallo tra il 15 e il 16 gennaio di quattro anni fa, di fatto non hanno mai abbandonato. Una vicenda che ha sconvolto non solo il padovano, ma tutta l'opinione pubblica nazionale, aggravato tra l'altro dalla morte del poliziotto Rosario Sanarico che durante le ricerche di Isabella è annegato nelle acque del Brenta. 

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