PADOVA - «Quest'anno ci presentiamo con un pò di stanchezza e con molte ferite. Il nostro orgoglio e la nostra Torre di Babele si sono indeboliti, scricchiolano. Con le nostre conquiste tecnico-scientifiche e con i nostri capitali finanziari abbiamo visto che la carne, la stessa che Gesù ha assunto, cioè la storia e la vita, presentano all'umanità un saldo difficile da affrontare». Lo ha affermato l'arcivescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nell'omelia pronuncia alla Messa della Notte di Natale, il cui testo è diffuso oggi. «Alcuni - ha sottolineato - hanno migliorato le loro posizioni economiche e sociali ma se riflettiamo come parte di un Noi più grande, grande come il mondo, ci sono troppi sanguinamenti, troppo dolore, troppa paura del futuro, troppa disperazione, al punto che ci sono uomini, donne e bambini che osano sfidare la sorte».
Ricordando gli«oltre 5 milioni di morti per il Covid-19 nel mondo», gli «oltre 1.300 morti nella traversata del Mediterraneo solo nel 2021» e le guerre, Cipolla aggiunge «quanto anche Papa Francesco ricorda circa il cambiamento climatico: è un sintomo del malessere di cui sta soffrendo la nostra madre terra e che diventa sempre più insopportabile, insostenibile e pericoloso». «I credenti - ha affermato il vescovo - non possono sciupare o maltrattare ciò che Dio ama: la vita e la storia degli uomini e del pianeta.