Oculistica dei record: oltre 7mila operazioni nel 2022. E arriva il femtolaser, l'unico in Italia

Quella patavina sarà la sola struttura pubblica ad avere la nuova apparecchiatura, che serve sia per correggere i difetti refrattivi, sia nei trapianti di cornea

Venerdì 24 Febbraio 2023 di Nicoletta Cozza
Oculistica Padova, 7mila operazioni nel 2022.

PADOVA - Nel 1998 gli interventi erano 500 l'anno, che effettuava un solo medico, il dottor Alessandro Galan. Nel 2022 le operazioni sono state oltre 7mila e quest'ultimo è alla guida di un'equipe composta da 14 specialisti, 6 ortottisti e 20 infermieri, che dalla prossima settimana avrà in dotazione un femtolaser di ultimissima generazione, l'unico in Italia in uso a una struttura pubblica, che serve sia per correggere i difetti refrattivi nei pazienti tra i 25 e i 40 anni, con un recupero immediato e senza dolore, sia nei trapianti di cornea. L'Unità Operativa Complessa di Oculistica dell'Azienda ospedaliera, con sede all'ospedale Sant'Antonio e alla quale afferisce pure l'attività di Piove di Sacco, è un'altra eccellenza della sanità patavina, come dimostrano i dati resi noti ieri durante un incontro al quale hanno partecipato, oltre allo stesso Galan, anche il dg Giuseppe Dal Ben, la responsabile dei trapianti di cornea Francesca Massignan, e il dirigente medico Maria Vittoria Nesoti.

I NUMERI
Istituita nel 1998, l'Uoc ha tra gli obiettivi quello di ridurre l'attività di ricovero in favore di quella ambulatoriale, anche in caso di interventi, che quasi sempre si fanno in day hospital, come ad esempio le 6mila operazioni di cataratta portate a compimento nel 2022, numero record per un nosocomio pubblico. Nel medesimo anno, 100 sono stati i trapianti di cornea (in day surgery e con il femtolaser precedente), in collaborazione con il Centro Trapianti dell'Ateneo e la Fondazione Banca degli Occhi, e 400 di chirurgia vitreo-retinica, per patologie come distacco della retina e maculopatie. In aggiunta, la chirurgia del glaucoma ha fatto registrare 200 interventi l'anno scorso, così come quella refrattiva, a cui si sommano altre 300 operazioni. Seimila sono state le iniezioni intravitrali, 2.115 i trattamenti laser, 15.400 gli esami strumentali e 27.070 le visite ambulatoriali.
Significativa, poi, è la collaborazione con la Clinica chirurgica pediatrica per il trattamento dei casi chirurgici oculari nei bambini, tra cui quelli di cataratta congenita, strabismo e glaucoma.

LE RIFLESSIONI
Dal Ben, nell'introdurre i lavori ha ricordato gli investimenti per Oculistica effettuati negli ultimi anni pari a un milione e 600mila euro e ha passato la parola a Galan. «Temo - ha esordito - che la spesa sia stata superiore e quindi ringrazio il direttore generale che ci ha dato la possibilità di ampliare spazi, attività e attrezzature.

Nel '96 ero consulente al Geriatrico e da lì è partita un'attività che ha fatto registrare un continuo incremento. Alcune tappe salienti sono state l'istituzione del Centro San Paolo nel 2008, la collaborazione con Piove e nel 2020 il passaggio dall'Ulss 6 all'Azienda. Siamo rimasti al Sant'Antonio e anche nel periodo Covid l'attività non è diminuita».

Da sinistra Galan, Dal Ben, Nesoti e Massignan

IL SUPER LASER
«A proposito del futuro - ha proseguito il direttore dell'Uoc - manca solo un ampliamento delle sale operatorie, ma Dal Ben ha già provveduto e attendiamo i tempi tecnici di realizzazione. Intanto a giorni arriverà il super laser, che in un certo senso è un riconoscimento per la nostra attività, e sono doppiamente felice perché siamo l'unico ospedale pubblico ad averlo. Questa tecnologia ci consente non solo di curare i difetti refrattivi in maniera esageratamente precisa, ma anche di poter fare dei trapianti di cornea, che sono il fiore all'occhiello del mio reparto, con un'esattezza che prima era impensabile: il laser taglia con precisione ultramillimetrica, consentendo di incastrare la nuova cornea che ci viene donata in maniera perfetta. Porterà grandi benefici, poi, nella correzione dei difetti refrattivi, quelli che ci obbligano a portare occhiali, o lenti a contatto, ovviamente in determinati casi. Di questi tempi, tra l'altro, è aumentata la necessità di avere una buona vista, perché siamo molte ore davanti al pc e quindi ci accorgiamo subito se un difetto ci impedisce di vedere bene».
A proposito invece delle liste di attesa, Galan ha precisato: «Con il nuovo laser azzereremo quelle dei pazienti con difetti refrattivi, ed enormemente quella dei trapianti. Per le altre sono uguali al 1998: la richiesta è sempre maggiore e cerchiamo di far fronte, ma mediamente il tempo che bisogna aspettare è di circa un anno».
«Il laser che utilizzeremo a breve - ha concluso Francesca Massignan - ci consentirà di superare i limiti della chirurgia manuale eseguita finora e riacquistare la vista sarà molto più veloce».

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci