Occupazione tornata ai livelli pre-crisi Subito disponibili 26mila senza lavoro

Lunedì 5 Novembre 2018 di Gabriele Pipia
foto di repertorio
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PADOVA - Il ragazzino appena diplomato in cerca della sua prima occupazione, ma anche la madre cinquantenne disperatamente in attesa di una nuova occasione. Età e storie molto diverse, ma lo stesso identico desiderio: trovare un lavoro. La forbice dei disoccupati padovani è molto ampia e comprende la bellezza di 56.625 persone iscritte nei vari Centri per l'Impiego. Sono ben 26.470 quelle che nella prima metà del 2018 hanno dichiarato formalmente la propria immediata disponibilità. «Anche in questa provincia la crisi si è fatta sentire pesantemente visto che stiamo parlando di un'area con un importante tessuto industriale - osserva Tiziano Barone, direttore dell'ente Veneto Lavoro, braccio operativo della Regione che gestisce i Centri per l'Impiego -. Va però detto che da quest'anno il saldo dell'occupazione è tornato ai livelli del 2008. Attendiamo i prossimi mesi per avere importanti conferme». Intanto, però, resta un dato inequivocabile: rispetto al 2017, quest'anno i padovani pronti ad accettare un nuovo lavoro sono stati quasi duemila in più. Nel primo semestre del 2017, infatti, in 24.480 avevano firmato o rinnovato la Did (Dichiarazione di immediata disponibilità). Per non parlare di dieci anni fa, quando la crisi non si era ancora fatta sentire. Nei primi sei mesi del 2008 i disponibili erano 13.240. La metà di oggi.

 SOPRATTUTTO ITALIANI Se conteggiamo tutti gli iscritti della provincia di Padova ai Centri per l'Impiego arriviamo a quota 56.625. La metà è senza lavoro da più di due anni. Parliamo di 24.945 uomini e 31.675 donne. Di questi, 11.065 sono in cerca di una prima occupazione. La maggior parte degli iscritti sono italiani (40.735), tra gli stranieri troviamo al primo posto i rumeni (5.085). L'età media è di 45 anni ma troviamo anche adolescenti e over 60. Il titolo di studio più diffuso è la licenza media (in 18.440 casi), mentre sono 6.220 gli iscritti che possono fregiarsi di una laurea. Padova presenta numeri in linea con le altre quattro grandi province del Veneto. «Ma attenzione - avvisa ancora il direttore Barone -. La presenza nei nostri elenchi non per forza significa reale disponibilità al lavoro: alcuni soggetti potrebbero esser diventati lavoratori autonomi oppure aver messo di cercare lavoro senza comunicarcelo. Il dato più realistico è quindi quello sulle persone che si sono dichiarate immediatamente disponibili. Quasi tutti i disoccupati, in ogni caso, sono registrati ai Centri per l'Impiego: devono passare di qui se intendono ricevere l'Assegno di disoccupazione, partecipare a Garanzia Giovani o richiedere l'Assegno per il lavoro». Tra le politiche attive è interessante guardare ai tirocini. «Nella provincia di Padova - aggiunge Barone - nel 2017 ne sono stati avviati 10.420 (7.410 per i giovani) e la permanenza in occupazione ad un anno di distanza è del 54%».

LE TRASFORMAZIONI Un altro dato interessante è quello sul tasso di disoccupazione misurato dall'Istat.
A Padova è del 6,9%, come a Venezia. Sono queste le due province con il tasso più alto del Veneto. «Negli ultimi anni sono cambiati anche i settori di occupazione - aggiunge Tiziano Barone -. Il settore dei servizi è cresciuto, a fronte di un'importante perdita del manifatturiero. L'agricoltura, invece, resta in equilibrio». Ma i Centri per l'Impiego aiutano a ritrovare il lavoro perduto? «Sono strumenti molto utili - risponde il direttore -. Aiutano a rimettersi in gioco e trovare un percorso di rafforzamento delle competenze ed anche nuove occasioni di lavoro». Il Centro per l'Impiego di Padova mercoledì ospita una giornata organizzata dalla Regione dedicata proprio all'incontro tra imprese e disoccupati pre-selezionati. 
Ultimo aggiornamento: 15:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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