Nuovo ospedale, dopo il ricorso al Tar contratto bloccato: si attende la sentenza

legali dell'Azienda ospedaliera al lavoro per la linea di difesa organizzata anche sui via libera dati dall'Anac alle procedure

Sabato 18 Giugno 2022 di Mauro Giacon
Il rendering del progetto del nuovo ospedale a Padova Est

PADOVA - Se l'aspettavano tutti. Perché ogni grande opera porta con sé inevitabilmente il ricorso al Tar degli sconfitti. E così è stato anche per il bando di progettazione del nuovo policlinico a Padova est, assegnato alla Politecnica di Modena il 25 novembre 2021 ma che ha avuto il via libera solo a metà di maggio per una serie di problematiche emerse in un secondo momento e sottoposte all'Anac, l'Autorità anticorruzione. La vigilanza ha dato il via libera ma non è bastato ai secondi classificati che l'altro ieri hanno fatto ricorso al Tar cofirmato dall'avvocato Alfredo Biagini, esperto di diritto amministrativo e appalti pubblici. Il risultato immediato è che la progettazione si ferma.

E per un motivo molto semplice: non si può firmare il contratto senza tenere conto delle determinazioni del Tar. Ora, l'ultima udienza estiva è il 6 luglio e si spera che la causa sia iscritta all'ordine del giorno. Dopodiché il Tar potrebbe rigettare subito o emettere una sospensiva, con il congelamento di ogni atto, riservandosi di decidere poi nel merito cioè dopo l'estate... Quindi la circostanza farebbe slittare tutto il cronoprogramma.

LE RAGIONI
Alla radice del ricorso della cordata fra cui figura una società padovana c'è una causa di esclusione dalla gara: quella che alcuni dei soci anche di una sola società risultino rinviati a giudizio nel tempo in cui si svolge. I ricorrenti già con una prima lettera chiedevano di valutare l'esclusione per grave illecito professionale del Gruppo vincitore che avrebbe omesso la notizia del rinvio a giudizio di due amministratori della San Faustin socia di Techint che ha partecipato al bando. Il legame è che la Techint è socia al cento per cento di un'altra società posseduta a sua volta dalla San Faustin. I due amministratori sono i fratelli Rocca sui quali pesava l'accusa di corruzione internazionale. Successivamente sono stati prosciolti. Un'altra delle contestazioni riguarda la sottolineatura che il team che si sarebbero occupate del progetto sarebbe stato di una trentina di persone distinte mentre alcune figurano sempre le stesse.

LA DIFESA
I legali dell'Azienda ospedaliera stanno in queste ore preparando la linea difensiva che sarà incentrata anche sulla determinazione dell'Anac a cui la questione era stata sottoposta. All'Autorità, dalle analisi degli statuti societari e dei patti parasociali all'Anac, non erano risultate ingerenze operativo-gestionali ma solo l'esercizio dei diritti amministrativi e patrimoniali derivanti dalla partecipazione sociale. Di conseguenza, per Anac non c'erano illeciti professionali per Techint nè violazione degli obblighi dichiarativi. Alla fine da un lato anche il tribunale di Milano ha considerato come penalmente irrilevante il ruolo del presidente della Techint dentro il cda di San Faustin e dall'altro l'Anac a cui è stato sottoposto lo schema finale di delibera, non ha posto osservazioni.

L'OPERA
È una cordata di società capitanate dalla Politecnica ingegneria ed Architettura (società cooperativa di Modena) in raggruppamento temporaneo con Ati project srl di Pisa, Cooprogetti Società Cooperative di Pordenone e Techint spa. La gara è stata aggiudicata per 2,2 milioni con un ribasso del 47,4 per cento sulla base d'appalto. Dettaglio importante. Esiste l'opzione da parte della stazione appaltante di affidare ai vincitori anche il progetto definitivo, esecutivo e la direzione lavori per un importo complessivo a base di gara di 35,5 milioni di euro. L'intervento da 590 milioni rivoluzionerà il panorama medico-scientifico della città. Il nuovo policlinico da 963 posti sarà un centro di cura ma soprattutto di ricerca a livello europeo al punto che vi arriveranno i casi più difficili. Per i padovani invece resteranno il Giustinianeo, ristrutturato, il centro Gallucci e la città della mamma e del bambino con la nuova Pediatria e le palazzine di Ostetricia e ginecologia rifatte. Un ospedale su due poli che sarà il più grande d'Italia. Fino a ieri si diceva che entro il 2030 l'opera potrebbe essere finita.

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