Nuovo ospedale, il nome? Si apre il dibattito tra i big della medicina: in campo Morgagni, Gallucci e Piscopia

Venerdì 24 Giugno 2022 di Gabriele Pipia
Quale sarà il nome del nuovo ospedale?

PADOVA - Prima i frati con San Leopoldo e poi la politica con Tina Anselmi. Ma la maggior parte dei medici padovani, quelli che nel nuovo ospedale dovranno lavorarci e far lavorare i propri allievi, non hanno dubbi: il nuovo polo di Padova Est dovrebbe essere dedicato ad una grande figura della medicina.

L'ipotesi Morgagni

A rispondere alla domanda del Gazzettino è anzitutto il professor Rosario Rizzuto, docente di Patologia generale e rettore dell'Università di Padova fino all'anno scorso. Lui l'iter per l'ospedale di Padova lo ha avviato assieme alla Regione, al Comune e all'Azienda ospedaliera. Lui c'era, in prima linea, davanti al plastico nel giorno della presentazione ufficiale del progetto. E ora, in attesa di veder nascere per davvero la nuova struttura, esprime il proprio parere mentre si trova negli Stati Uniti per un convegno. «Anche io credo, come alcuni miei colleghi che si sono già espressi, che Morgagni, Vesalio o Harvey siano simbolo della scuola medica padovana. Tra tutti indico Morgagni perché simboleggia lo studio e la comprensione delle malattie ed appare forse il più adatto». Si esprime nello stesso modo il professor Umberto Cillo, luminare dell'Azienda ospedaliera e dall'università, specializzato nei trapianti di fegato. «Ho letto tutte le proposte che sono state fatte in questi giorni. Ho totale rispetto per chi avanza nomi legate alla religione ma io credo che sarebbe bello rispettare il contesto dove nascerà questo ospedale e quindi rendere omaggio alla grande scuola medica padovana. Ho letto anche la proposta di intitolarlo a Tina Anselmi - prosegue Cillo - ma non sono d'accordo perché questa figura non ha legami particolari con la città e non rappresenta 800 anni di storia. Io credo che la nostra storia medica e scientifica vada rispettata e per questo la scelta vada indirizzata sulle icone scientifiche su cui si basa la nostra attività clinica tutti i giorni».
«Tra questi nomi ovviamente si potrà scegliere - continua il professor Cillo -. Io credo che la figura migliore sia Morgagni perché è il creatore della medicina clinica nel mondo.

Vesalio è sicuramente un grandissimo anatomista ma non ha la stessa rilevanza internazionale che ha avuto Morgagni per l'apertura di nuovi paradigmi concettuali. La medicina clinica nasce con Morgagni e le sue scoperte hanno avuto una portata rivoluzionaria tanto quelle di Galilei. Sarebbe bello che Padova glielo riconoscesse intitolandogli l'ospedale e non ci sarebbe nemmeno il problema della sovrapposizione con la clinica Morgagni visto che la casa di cura non c'è più».

Le altre idee

La pensa in modo diverso il professor Gino Gerosa, luminare cardiochirurgo: «Io sono su un'altra direttiva. Giovan Battista Morgagni è sicuramente un grandissimo nome ed è giusto ricordarlo, ma intitolare a lui l'ospedale del futuro avrebbe un che di polveroso mentre invece dobbiamo essere proiettati sul 2100. Ecco perché penso ad altre due proposte. La prima è quella di Elena Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo (in filosofia, ndr). Il suo nome si rifà alla scuola padovana e parla di innovazione visto che all'epoca pensare ad una donna laureata voleva dire proiettarsi verso il futuro. Anche dal punto di vista delle pari opportunità sarebbe molto bello un nome femminile. Se invece dovessi indicare un medico - sorride Gerosa - qui sarei di parte e direi Vincenzo Gallucci. Tra i motivi per cui Padova è riconosciuta nel mondo medico c'è sicuramente il primo trapianto di cuore».

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