PADOVA - Sono tecnici ma devono fare i conti con la politica che li manda a difendere i propri interessi. E infatti ieri all'ultima riunione della commissione che deve decidere il sito migliore per il nuovo ospedale, sono state scintille. Provocate soprattutto dalla Provincia, decisa a vendere cara la pelle, ovvero la propria idea di posizionare il complesso ospedaliero in zona Colli cedendo gratuitamente la terra. Ma si è scontrata contro l'asse Comune-Università e anche se la sua area andrà in finale, lunedì davanti a Zaia, sarà in coda. Sopra ci sono Padova ovest, in zona stadio Euganeo (dall'altra parte rispetto alla tangenziale) e soprattutto S. Lazzaro, a Padova est, nel quadrato compreso tra la ferrovia, la nuova statale 308 e il palasport, che sembra avere le carte migliori. E il Giustinianeo? Con abile mossa è stato stralciato dal confronto. Nel senso che si è dato per assodato che il nostro attuale ospedale (1200 posti) non solo resterà aperto ma subirà un lifting radicale che lo porterà ad essere parte integrante di quello nuovo, dedicato alla scienza. Insomma la filosofia è: un unico ospedale diviso fra due poli, la città e la ricerca, con funzioni che resteranno in centro e altre che andranno fuori. Un compromesso.
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