Nuovo inceneritore a Padova: investimento da 100 milioni e 300 tonnellate di rifiuti trattati ogni giorno, presentata domanda in Regione

Martedì 5 Gennaio 2021 di Alberto Rodighiero
Nuovo inceneritore a Padova: investimento da 100 milioni e 300 tonnellate di rifiuti trattati ogni giorno, presentata domanda in Regione
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PADOVA Un investimento da cento milioni di euro, 300 tonnellate di rifiuti trattati ogni giorno, immissioni in atmosfera dimezzate rispetto alle linee 1 e 2. E tutto sarà pronto entro il 2025. Sono questi i numeri del progetto della quarta linea dell'inceneritore che è stato presentato ieri a Hestambiente, società del Gruppo Hera che ha recentemente depositato in Regione la richiesta di autorizzazione per il progetto di ammodernamento del termovalorizzatore di San Lazzaro attraverso la dismissione delle linee di trattamento 1 e 2 e la contestuale costruzione di una nuova e moderna linea in loro sostituzione.


Il primo a prendere la parola è stato l'amministratore delegato della società Paolo Cecchin. «Nelle scorse settimane, la domanda più frequente che ci è stata posta ha esordito è stata sull'effettiva necessità di una nuova linea a fronte di un aumento costante della raccolta differenziata.

A dare una risposta a questo quesito ci sono i numeri. Nonostante il Veneto sia virtuoso sul fronte della differenziazione, ancora oggi nella nostra regione i rifiuti urbani destinati ogni anno in discarica superano i volumi trattati con la termovalorizzazione. I primi si attestano a quota 600mila tonnellate e i secondi non superano i 240mila. Di conseguenza, se vogliamo depotenziare le discariche, per il momento la strada è questa». «C'è anche da dire che le linee 1 e 2 a causa della loro obsolescenza non sono più in grado di garantire la continuità del servizio ha aggiunto Cecchin e non sono dotate di griglia mobile che rende più efficienti le operazioni di incenerimento».


I DETTAGLI TECNICI

Sui particolari tecnici dell'intervento si è soffermato l'ingegnere Davide Corrente che, assieme ad un team di 15 professionisti, ha realizzato il progetto definitivo. «La nuova linea opererà in parallelo alla linea 3 e sarà alimentata con rifiuti solidi non pericolosi e con rifiuti liquidi non pericolosi ha spiegato - avrà la stessa potenzialità della linea 3 e sostituirà le linee 1 e 2 con un impianto più moderno e funzionale». Qualche numero. Il progetto innanzitutto non prevede variazioni della capacità di trattamento oggi autorizzata (capacità nominale 600 tonnellate al giorno di rifiuti a trattamento; capacità complessiva massima pari a 245mila tonnellate all'anno). Di fatto la nuova linea tratterà circa 300 tonnellate di materiale al giorno. L'attuale impanato (su tre linee) tratta complessivamente tra le 160mila e le 170mile tonnellate di materiale all'anno. L'energia termica derivante dalla combustione dei rifiuti sarà recuperata per produrre fino a 176mila. La linea sarà predisposta anche per produzione di energia termica. L'operazione prevede, poi, un investimento di circa 100 milioni di euro. «Parte integrante del progetto ha detto ancora Corrente - è anche un sistema di depurazione dei fumi di combustione del tipo a secco a doppio stadio di reazione e doppia filtrazione. Sarà presente anche un sistema di monitoraggio continuo delle emissioni».


L'ITER

L'intervento contempla poi la modifica dell'ingresso dell'impianto e della viabilità interna per minimizzare le ripercussioni sulla viabilità esterna. Sarà anche realizzata una nuova opera di presa dell'acqua sul canale Piovego. Sulle questioni ambientali si è soffermato poi Filippo Zanni che, nei mesi scorsi, ha lavorato sulla valutazione d'impatto ambientale. «La nuova linea andrà a dimezzare le emissioni su unità di energia rispetto a quelle prodotte dalle linee 1 e 2. Le emissioni sul territorio padovano, invece, sono destinate a diminuire, a seconda delle zone, dal 2% fino al 15%».


L'iter autorizzativo dovrebbe durare due anni. Entro il 2022 dovrebbero così iniziare i lavori che dureranno tre anni. La nuova linea dovrebbe essere pronta entro aprile 2025, attivata nel giugno dello stesso anno ed entrerà a pieno regime nel dicembre successivo. A quel punto potranno iniziare le demolizioni delle linee 1 e 2. Ieri, però, non ha nascosto una certa cautela Sergio Giordani. Da qui l'appello alla giunta Zaia. «Il Piano dei Rifiuti è di competenza della Regione: è lei che deve redigere il nuovo piano oggi scaduto e che tiene le redini di questo processo autorizzativo ha scandito il primo cittadino - Percorso nel quale il Comune ha tutta l'intenzione di andare molto a fondo. Ecco perché auspico una forte collaborazione e interlocuzione con la giunta Zaia in un'ottica di totale trasparenza. Non c'è preconcetto a priori, le linee 1 e 2 sono degli anni '60 e va da sé che prima di dirmi contrario a un progetto di ammodernamento sugli standard di sicurezza ed emissioni più moderni a livello europeo vorrò approfondire tutto con la Giunta. Allo stesso tempo, su alcune questioni vogliamo capire bene e capire tutto, perché noi cerchiamo e perseguiamo anzitutto la tutela dei padovani e del nostro territorio».

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