Padova. Nuova Pediatria, trovato l'amianto durante gli scavi. E il cantiere rallenta

Ora si procede con la rimozione e bonifica, serviranno quattro mesi per concludere gli interventi preliminari

Sabato 29 Ottobre 2022 di Elisa Fais
La seconda gru per la nuova pediatria di Padova

PADOVA - Oltre ai reperti archeologici, dagli scavi è spuntato anche amianto tra le vecchie condotte idrauliche dell’ex palazzina di Pneumologia demolita. Il cantiere per la realizzazione della nuova Pediatria di Padova accusa il primo rallentamento sulla tabella di marcia, con conseguente aumento dei costi. Lo si evince da una delibera pubblicata ieri dalla direzione dell’Azienda Ospedale Università di Padova, in cui si approva la perizia di variante per gli scavi archeologici aggiuntivi e per la bonifica dell’amianto. Il pacchetto ammonta a oltre 920 mila euro in più. Inoltre, il tempo utile per la chiusura dei lavori del primo step - inizialmente fissato al 10 novembre - si dilata al 10 marzo 2023. Bisognerà aspettare ancora quattro mesi, quindi, per vedere concluse le opere preliminari come scavi e fondamenta. Se il primo step sta richiedendo complessivamente 4 milioni e 349 mila euro; il secondo richiederà altri 32 milioni e 663 mila euro per l’edificazione della torre da otto piani. Il quadro economico complessivo, al momento, è di oltre 46 milioni di euro. Se tutto filerà liscio, la data della consegna della nuova Pediatria, potrebbe oscillare tra l’estate e l’autunno 2024. Intanto in via Giustiniani è arrivata la seconda gru. Il direttore generale Giuseppe Dal Ben, annuncia: «Arrivata la seconda gru nel cantiere della nuova Pediatria di Padova.

Un altro passo verso la realizzazione di questo importante progetto a servizio di tanti bambini e famiglie. Il nuovo edificio di otto piani (uno interrato) ospiterà circa 160 posti letto, aree gioco e didattiche e spazi adeguati alle famiglie dei pazienti».

Gli interventi

La perizia aggiuntiva mette in conto «ulteriori indagini richieste dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che ha disposto su una parte dell’area uno scavo archeologico di tipo stratigrafico fino ad esaurimento delle evidenze sepolte». E, poi, «il rinvenimento e la bonifica dell’amianto nelle condotte idrauliche» oltre che «alcuni interventi supplementari di ottimizzazione e adeguamento della rete di impianti di sottoservizi (linea di acquedotto, tubazioni antincendio, rete di acqua surriscaldata, fibre ottiche, gas medicali)».

L’ex Pneumologia è stata costruita nel 1947 ed è stata abbattuta nel 2019. In Italia fu a cavallo delle due guerre mondiali che l’amianto cominciò ad imporsi con forza nell’edilizia. In particolare si faceva largo uso del cemento-amianto (eternit). Fra i più comuni utilizzi si ricordano le coperture in cemento-amianto; i controsoffitti e le coibentazioni dei sottotetti; cassoni, serbatoi e tubazioni per l’acqua; camini, canne fumarie, tubazioni di scarico di fumi di combustione; pannelli divisori; pavimentazioni in vinil-amianto (meglio conosciuto come linoleum); caldaie, stufe, forni e coibentazione di tubi per il riscaldamento. Dal 1992 una legge ne vieta l’uso, perché cancerogeno.

L'altro cantiere

I rincari di energia e materie prime toccano anche un altro cantiere che, presto, sorgerà nella zona ovest della cittadella ospedaliera. Si tratta della nuova Anatomia patologica. Una delibera ricalcola i costi sulla base degli ultimi aumenti, portando l’investimento da 6,7 milioni di euro a 7,8 milioni di euro. L’edificio in questione è quello che si vede, una volta oltrepassata la sbarra d’entrata dell’ospedale, girando lo sguardo sulla destra, sopra la zona del sottopasso. Appartiene al complesso del vecchio ospedale Giustinianeo. I tre piani ospiteranno laboratori e studi medici. In tutto 2 mila 800 metri quadri che faranno dell’Anatomia patologica di Padova una delle tre maggiori d’Italia. A capo c’è il professor Angelo Paolo dei Tos, neo presidente della Scuola di Medicina.

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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