Suem, ecco la nuova centrale da 1,6 milioni che "vede" il paziente

Sabato 19 Marzo 2022 di Mauro Giacon
PRIMA LINEA La nuova centrale operativa del Suem 118

PADOVA - Quando c’è un’emergenza bisogna farlo nel minor tempo possibile ma soprattutto nel modo migliore. Ci vuole personale preparato, ma deve lavorare in un ambiente adeguato. Una centrale operativa moderna, che accolga il meglio della tecnologia. È quello che sta accadendo nella palazzina che ospita il Suem 118 dentro l’ospedale. Presto la vecchia centrale, un monolocale non più adatto ai tempi, sarà sostituita da un “open space” come si dice adesso. Una sala molto più ariosa e dotata di luce naturale, con una dozzina di postazioni di lavoro, ciascuna con monitor avvolgenti doppiati da videowall a muro. Somiglia quasi alla sala operativa delle missioni spaziali, ma serve.
LA CONDIVISIONE
Perchè il coordinatore di turno potrà proiettare sui monitor a muro una situazione critica in modo che tutti gli operatori della sala possano seguirla in contemporanea. Siamo evidentemente oltre alla semplice guida dell’ambulanza sul posto ma davanti a un sistema che può gestire anche grandi problemi complessi, in pratica tutte le emergenze nel territorio della provincia. Questo gioiello che ci è stato mostrato in anteprima sarà inaugurato alla metà di aprile. E sarà l’apice di una festa cominciata il 27 marzo giorno del trentesimo anniversario dalla nascita del Suem 118 a livello nazionale. Mentre la prima centrale al S. Antonio, data 19 ottobre 1996.
LE POSTAZIONI
Il viaggio alla scoperta dei comandi di questa “astronave” costata 1,6 milioni di euro, comincia con Andrea Spagna, direttore della centrale operativa del Suem 118 con il coordinatore Andrea Favaretto, insieme a Laura Mietto. Intanto oltre al tracciamento delle ambulanze e la visione in diretta di tempi e posizione, si potrà vedere anche la torre dell’elisoccorso. Davanti agli schermi a rotazione oggi ci sono 29 infermieri e sette medici. Due per turno sono a disposizione per le uscite, più uno all’aeroporto Allegri.
Per “seguirli” la sala è dotata di nuovi computer e server più potenti, nuove linee telefoniche e collegamenti radio. Ma quello che colpisce è l’andamento sinuoso delle postazioni, a forma convessa. «L’abbiamo fatto perchè migliora la comunicazione e la collaborazione fra operatori», dicono i responsabili. Le postazioni in totale sono dodici divise in quattro isole. Così come 12 sono gli schermi a muro. Ogni isola può vedere al lavoro tre operatori: ciascuno controlla due video dalla scrivania ma se alza la testa vede anche quelli in alto che possono replicare la situazione per tutti. Nel caso di una grave disastro ad esempio si possono vedere tutti i mezzi con la geolocalizzazione. La tecnologia ovviamente fa passi da gigante.
PARAMETRI VITALI
E dunque la centrale riceverà in tempo reale tutti i dati di monitoraggio del paziente in ambulanza, organizzando il pronto soccorso e le eventuali sale operatorie mentre il medico è occupato nelle prime manovre salvavita. Dietro alle postazioni ci sarà un coordinatore per far lavorare in team il personale.
«Un’altra delle potenzialità della centrale è che si potrà sdoppiare. Infatti possiamo dedicarne una parte ad una emergenza improvvisa mentre l’altra svolge il lavoro normale». Questo aspetto è particolarmente ricercato ad esempio quando si sviluppa un caso come quello della diffusione del Covid. Il 21 febbraio del 2020 la centrale ha ricevuto circa 1700 telefonate di persone allarmate, rispetto alle normali 500 di una giornata. Oggi sarebbe possibile smistarle anche grazie a 30 linee in ingresso.

 

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