Dotto riparte dall'apnea con Mike Maric: «Dopo annate difficili, rieccomi: obiettivo Parigi 2024»

Il padovano, campione europeo e medagliato mondiale dei 100sl, ha iniziato la preparazione nella profondissima piscina di Montegrotto: un modo per recuperare concentrazione e recuperarsi

Mercoledì 17 Novembre 2021 di Redazione Web
Luca Dotto con Mike Maric

PADOVA - «Un anno difficile, molto difficile, dove ritrovarsi è stato sicuramente l'obiettivo principale di Luca Dotto.
Il Covid, il rinvio delle Olimpiadi, le tante incertezze e soprattutto la morte improvvisa della madre, hanno polverizzato tra gli anni 2020 e 2021 di Luca, creando in lui, così come in tantissime altre persone, forti disagi emotivi. Alla soglia dei 30 anni ti chiedi se ne può valere ancora la pena, soprattutto quando ti crolla il mondo addosso, e capisci come le certezze costruite da sportivo cominciano a vacillare a seguito delle emozioni e delle difficoltà che si vengono a creare quando sposti l'ago della bilancia e ridimensioni completamente la lista delle priorità». 

Mike Maric, ex campione mondiale di apnea, oggi medico, docente universitario e coach di blasonati atleti olimpionici, introduce così la nascita della sua collaborazione a Y-40 (la piscina di acqua termale a Montegrotto Terme, considerata la più profonda del mondo) con Luca Dotto, campione d'Europa in carica nei 100m stile in vasca corta, primo uomo italiano ad abbattere il muro dei 48 secondi nei 100m stile libero, vicecampione mondiale nel 2011 a Shanghai e, a oggi, l'unico italiano nella storia medagliato mondiale in questa gara.

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«Per ottenere risultati, diversi, bisogna fare cose diverse. Per questo ho deciso di cambiare staff, dopo 10 anni di sodalizio, e affidarmi a nuove figure» ha detto Luca Dotto e così, una conoscenza iniziata a bordo vasca, ai tempi in cui Maric allenava l’apnea e le tecniche di respirazione di Federica Pellegrini e Filippo Magnini, è diventata una partnership vincente. «Tutto inizia con una passione, il nuoto. Da una parte i quindici e più anni di carriera internazionale, due partecipazioni olimpiche e più di 30 medaglie conquistate tra mondiali ed europei. Dall'altra la volontà di condividere ciò che ho imparato con i più giovani tra sport e valori come il rispetto delle regole e degli avversari, l'importanza dei sacrifici, la capacità di rialzarsi dopo una sconfitta e la forza di credere in se stessi - ha raccontato Dotto -. Proprio per questa ragione voglio concludere la mia carriera nel 2024 con i Giochi di Parigi, per poi concentrarmi e portare avanti il mio progetto della Swim Academy, club fondato nel 2019 per far avvicinare i più piccoli al mondo del nuoto, facendolo crescere di anno in anno».

«La palestra della mente» definisce la Y-40 lo stesso Maric. E l'ideatore della piscina di Montegrotto, Emanuele Boaretto, dichiara la sua felicità nell'ospitare l'azzurro nel suo impianto. «È proprio lì che abbiamo iniziato a lavorare sull’apnea, concentrandoci soprattutto sull’aspetto mentale e sui suoi risvolti psicologici. Apnea come percorso mentale di rinascita. Rimanere in silenzio, trattenendo il fiato, apre ad un palcoscenico di emozioni e stati emotivi che portano l'atleta a dover lavorare psicologicamente sulla sua antifragilità - spiega Maric -. Così come emergono pensieri, preoccupazioni, paure, disagi di varia natura, ansie e tutto ciò che è più recondito nel nostro inconscio, il vero atleta si trova a dover “accettare, gestire e trasformare”. Insomma l’apnea è una sorta di percorso psicologico dove, partendo proprio dalla respirazione, si impara a conoscersi, rilassarsi, a lavorare sulla parte più intima della testa, cercando il focus e l'alto livello di concentrazione.

In acqua non si può “bluffare” soprattutto in apnea, dove se non si ha la testa libera e sgombra da pensieri, è facile continuare a “ricadere” in quelle emozioni negative che ci mandano in stallo. Se invece si riesce a metabolizzare, si riesce anche a fare un passo in avanti».

Oltre a Luca Dotto e Arianna Errigo, che Maric ha seguito nella sua preparazione in vista delle Olimpiadi di Tokyo, oggi sono molti gli atleti che si dedicano a discipline trasversali, tra cui l’apnea, perché proprio quest'ultima rappresenta un viaggio introspettivo. «Questo mi è servito nella vita, e nel ritrovamento di me stesso anche nella dimensione sportiva: affrontare le mie paure, ritrovare coraggio e poi nuovamente il piacere di andare avanti, era il passaggio fondamentale che dal punto di vista mentale mi serviva di più» ha concluso Luca Dotto.

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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