NOVENTA PADOVANA - Nuova pagina dell'omicidio che ha sconvolto Noventa Padovana, distruggendo una famiglia e lasciando tre persone in carcere con l'accusa di omicidio in concorso. Tra la popolazione è sempre vivo il ricordo del periodo di lunga ricerca del corpo della segretaria di Albignasego, funestato dalla tragica morte del sommozzatore della Polizia di Stato Rosario Sanarico. La villa è passata di mano e sono cominciate le pratiche burocratiche per consegnare la nuda proprietà al nuovo proprietario.
Ieri mattina, per una volta senza telecamere e microfoni, alle 8,45 è arrivato in via Sabbioni Paolo Noventa, il fratello di Isabella, accompagnato dal suo avvocato Stefania Lazzaro. La mano tremolante nell'aprire quel cancello. Il solo pensiero che lì perse la vita l'adorata sorella, non l'ha fatto dormire per mesi. I due sono entrati nella villa dove nella notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2016 è stata uccisa Isabella. Ora quella casa il tribunale ha stabilito che passasse alla famiglia Noventa, a parziale risarcimento. Qualche minuto dopo è arrivata Dolores Rossi, la mamma di Freddy e Debora Sorgato, i fratelli in carcere per l'omicidio di Isabella insieme alla tabaccaia di Camponogara, Manuela Cacco.
MAI PRIMA D'ORA
Era la prima volta dal giorno del delitto che la signora Dolores rientrava nella casa del figlio. Le parti si sono dovute vedere per organizzare il trasloco di tutti i beni materiali presenti in casa. Non è dato sapere quando inizieranno i lavori di sgombero, ma è probabile che già dalla prossima settimana la villa ora di Paolo Noventa verrà spogliata di tutto. Dall'incontro tra Dolores Rossi e il fratello della vittima non è emerso nulla, anche l'avvocato Lazzaro non si è voluto pronunciare sui minuti trascorsi a tu per tu, all'interno della villa. «Sono cose private da non divulgare - si è limitato a dire Paolo Noventa - cercate di capire».
Inevitabile l'imbarazzo, ma da quanto già riferito nei giorni scorsi da Paolo Noventa non vi sarebbe alcun rancore nei confronti della mamma dei killer avendo la donna l'unica colpa, se così si può chiamare, di essere la genitrice degli assassini di sua sorella. Sul futuro della villa Paolo Noventa si è già espresso: «Non andrò mai a vivere dove mia sorella ha vissuto gli ultimi istanti della sua vita. Devo ancora fare delle riflessioni, ma quasi certamente al momento opportuno la metterò in vendita». A distanza di cinque anni abbondanti dal delitto quella casa che si adagia sull'argine del Piovego, un tempo di Freddy Sorgato, appare spettrale. L'esterno, perfettamente curato in passato, è diventato una boscaglia incolta e a fatica si vede l'abitazione. Ancora per poco.
