Scuola, nominati 13 nuovi presidi: attesa per le sedi ancora vacanti. Ecco chi sono

Si va definendo l’assetto dell’anno scolastico 22/23: a breve le assunzioni frutto dei concorsi regionali

Domenica 17 Luglio 2022 di Serena De Salvador
Novità per le classi padovane

PADOVA - Sono 13 gli istituti della provincia di Padova che per l’anno scolastico 2022/23 conoscono già il nome del nuovo preside. Sei sono nomi già noti perché provenienti da altre scuole padovane, mentre sette arrivano dalle altre province. Restano tuttavia anche 17 sedi vacanti: al netto delle quattro che saranno forzatamente in reggenza a causa di sottodimensionamenti o periodi di aspettativa, per le altre si attendono i risultati dei concorsi che entro un paio di settimane dovrebbero restituire il quadro delle nuove assunzioni dei dirigenti.

Certezze e attese

All’VIII istituto comprensivo Volta di Padova arriva Daniela De Salvatore dal Minerbi di Mogliano (Tv), mentre all’Iis Marchesi è stato nominato Michele Giannini dallo Scarpa di Motta di Livenza (Ve). Il liceo scientifico Nievo accoglie Carlo Marzolo, ex preside del Pietro D’Abano dove invece approda Tiziana Rita Pagano dal Dante Alighieri di Venezia. Il I i.c. Petrarca passa a Chiara Rigato in arrivo da Selvazzano. Lo Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) passa invece nelle mani di Incoronata D’Ambrosio dal Barolini di Vicenza. In provincia Elisa Aguggiaro da Tombolo va a dirigere l’istituto San Giorgio delle Pertiche/Santa Giustina in Colle, mentre a Galliera Veneta arriva Maria Antonia Dal Moro da Cassola (Vi). La guida del Parini di Camposampiero sarà affidata a Francesco Gullo, predecessore di Aguggiaro, e quella dell’istituto di Legnaro ad Antonio Mincione che lascia Piazzola. Antonina Volpe dirigerà il Kennedy di Monselice dopo Correzola, mentre lo Jacopo Da Montagnana toccherà a Claudio Magalini (dal Follador di Agordo a Belluno). Infine da Udine arriva Matteo Burattin, nuovo preside dell’istituto Carrarese Euganeo. La reggenza è invece destino per l’Iis Duca Degli Abruzzi e il VI istituto Ciari di Padova: i presidi sono in aspettativa e permesso. E altrettanto per il Belzoni di Padova e l’istituto comprensivo di Grantorto, dove ci sono troppo pochi iscritti per poter nominare un dirigente.

Il prossimo futuro

«Innanzitutto attendiamo le nuove immissioni in ruolo frutto dei concorsi regionali – spiega il provveditore Roberto Natale – I nuovi assunti potranno esprimere la preferenza per la sede da dirigere e a quel punto sapremo quante scuole restano scoperte. La situazione attuale rispecchia numeri assolutamente fisiologici: siamo lontani dal dramma vissuto nel 2018 e 2019 quando c’erano presidi che avevano in reggenza anche due scuole ciascuno». La reggenza comporta che il dirigente di un istituto prenda in carico la direzione anche di un’altra scuola rimasta “scoperta”. «È certamente un carico di lavoro maggiorato – aggiunge Natale – ma per ora non rileviamo criticità particolari. I nuovi presidi poi dovranno subito darsi da fare per far partire e portare avanti i lavori legati ai fondi in arrivo con il Pnrr (oltre 2 milioni di euro per le scuole della provincia, ndr), un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire». I neo dirigenti, che hanno incarico triennale, per il primo anno sono affiancati da un tutor, un collega più esperto. «Sono certo che troveremo persone abili e preparate, come lo sono coloro che sono andati verso altre destinazioni e di cui ho potuto apprezzare le doti umane e professionali» aggiunge il provveditore. Padova è anche la provincia che ha registrato più domande per entrare nella graduatoria delle supplenze: 28.570 sulle 142.187 presentate in Veneto, che andranno a coprire i circa duemila posti presenti nel Padovano. «Ne abbiamo validate il 70%, per fine mese avremo la graduatoria definitiva» chiude il Natale.

Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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