Padova, rientrano a scuola i no-vax: 50 riammessi, decade la sospensione

L'assessore Piva: «Non sarà obbligatorio indossare la mascherina, gli ingressi in aula non saranno più scaglionati»

Giovedì 25 Agosto 2022 di Nicoletta Cozza
Torna a scuola il personale no vax

PADOVA - Le due modalità di intervento sono state definite. Con l'auspicio che basti la prima e non si creino situazioni di emergenza tali da far scattare la seconda. Il 12 settembre, infatti, comincerà l'anno scolastico e sono già state date indicazioni ai plessi su come ci si deve comportare per quanto riguarda il Covid, dai nidi alle superiori. A questo proposito ci sarà la novità del rientro in classe del personale statale no vax: si tratta di una cinquantina di dipendenti, tra insegnanti e operatori, i quali il prossimo mese ritorneranno al lavoro dopo la sospensione decretata in passato. A fare il punto sulla situazione dei plessi pubblici e privati alla vigilia della ripresa è stata Cristina Piva, che a Palazzo Moroni ha la delega ai Servizio Scolastici, la quale nei giorni scorsi ha partecipato alle riunioni convocate per decidere quali misure introdurre.

Il piano per il rientro a scuola

«Innanzitutto - ha osservato l'assessore - va detto che sono previsti due livelli di prevenzione. Il primo è quello che verrà messo in atto il 12 settembre, quando coloro che faranno il loro ingresso in aula non dovranno più essere scaglionati in entrata e in uscita. Inoltre, non sarà obbligatorio indossare la mascherina chirurgica, a parte i bambini che hanno particolari criticità, o problemi di debolezza. Intanto partiamo così e poi vedremo, nel caso aumentino i casi di Covid, se sarà il caso di passare appunto alla seconda opzione. Nel frattempo si continuerà a mantenere elevato il livello di pulizia delle classi ed è un elemento che garantisce una certa tranquillità il fatto che gli ambienti scolastici siano sicuri da questo punto di vista. Negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia i piccoli non portavano alcun presidio, ma erano gli insegnanti che proteggevano se stessi e i bimbi indossando la mascherina». Cristina Piva ha poi proseguito affermando che in questa fase iniziale ci sarà grande attenzione a quanto avverrà nelle varie classi, in modo da tenere costantemente monitorata la situazione in ogni sezione delle singole scuole. «Certo, si porranno dei limiti per quanto riguarda la socialità, però ora conosciamo abbastanza bene il virus - ha proseguito - e sappiamo come si trasmette, per cui non verranno più imposte le quarantene a chi è venuto a contatto con un soggetto positivo.

La gestione, quindi, risulterà molto più semplice».

Il bilancio della ripartenza

A proposito della didattica a distanza, introdotta nel periodo in cui dialogava la pandemia, l'esponente della giunta-Giordani ha evidenziato che adesso si può considerare una modalità ormai superata, a cui ricorrere in casi particolari. «Potrebbe essere un'esperienza utile - ha annotato - a cui rifarsi nel caso in cui ci siano dei ragazzi con delle problematiche impediscono loro di frequentare la scuola per motivi di salute, come per esempio se sono ricoverati in ospedale. Ecco, in queste circostanze potrebbe tornare utile questa modalità che abbiamo fatto fatica ad apprendere, ma che ora possiamo sfruttare nella condizione più utile». Per quanto riguarda gli organici l'assessore ha precisato: «Abbiamo fatto una ricognizione e siamo coperti per quello che concerne le assunzioni e gli incarichi temporanei. Speriamo non ci siano travasi nei plessi statali e intanto partiamo con tutti i tasselli al loro posto». Infine sul fatto che il 12 aprono le scuole, per poi chiudere il 25 per le elezioni, Cristina Piva ha fatto sapere che la collega Francesca Benciolini sta cercando, dove possibile, delle alternative per installare i seggi in altri edifici pubblici, tra cui Palazzo Arcella e Casa Leonardo a Brusegana.

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci