​Dai no vax slogan-choc: «Gli anziani possono morire»

Domenica 1 Novembre 2020
Dai no vax slogan-choc: «Gli anziani possono morire»
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PADOVA Prima i no-vax, poi i collettivi di sinistra.

Le manifestazioni contro l'operato del Governo continuano a susseguirsi a ruota, tra chi protesta per la chiusura dei locali alle 18 e chi teme un nuovo lockdown generalizzato.


GLI SLOGAN

Ma partiamo da ciò che è accaduto la mattina. La mascherina è un simbolo di sottomissione, è solo un'influenza, che gli anziani muoiano pure tanto la loro vita l'hanno vissuta. Questi in estrema sintesi i concetti principali espressi da una trentina di manifestanti riunitisi dopo le 10 in piazza Antenore. Quasi tutti indossavano la mascherina sotto il naso o sotto il mento, altri hanno preferito usare una sciarpa. Di distanziamento non si è vista l'ombra. Il presidio negazionista è stato organizzato da Marcia per la Liberazione che vede tra i propri promotori la deputata Sara Cunial, ex grillina che il 6 settembre era in Prato della Valle con il Movimento 3V (vaccini vogliamo verità) e ha cercato di abbracciare e baciare il giornalista Alessio Lasta di La7 per dimostrargli che il coronavirus non esiste. I toni erano più o meno gli stessi.

«Ora ci portano via di peso se non abbiamo la mascherina ha detto Paola, puntando il dito contro carabinieri, poliziotti e vigili urbani che tenevano sotto controllo la manifestazione Spero che tutti tengano aperto e se ci sarà un lockdown uscirò senza mascherina perché il Covid è solo un'influenza. Il primo paziente di Vo' non è morto di coronavirus e se queste mascherine che ci obbligano a indossare funzionassero davvero non aumenterebbero i contagi». E poi, «gli anziani vogliono campare 120 anni ha preso la parola un'altra donna Mia figlia di 15 anni vuole vivere, vuole baciare, vuole mostrare il rossetto come noi abbiamo fatto alla sua età. La media di vita è di 82 anni e se muore un anziano non mi interessa perché la sua vita l'ha vissuta. E comunque in Africa muoiono tutti i giorni tantissimi bambini». Alla fine i manifestanti si sono riuniti in cerchio («Sentite il vostro corpo - l'invito di una naturopata - Dobbiamo restare uniti contro tutti, fare la nostra strada. La Terra è nostra madre, connettiamoci all'energia del sole») e hanno gridato «Libertà» più volte, indirizzandosi anche in direzione delle forze dell'ordine.


IN PIAZZA DELLE ERBE

In serata è arrivato il momento del presidio dei collettivi di sinistra. In una decina si sono radunati in piazza delle Erbe alle 17 e, mentre gli avventori dei bar gustavano l'ultimo aperitivo del sabato, hanno dissentito da una politica che, a parer loro, «sfrutta i precari che pagano la crisi». A controllare la situazione c'erano polizia e carabinieri, oltre a due camionette del Reparto mobile della polizia posizionatesi una di fianco a Palazzo Moroni e l'altra in piazza Antenore. Ma i manifestanti non si sono mossi dalla loro posizione vicino alla fontana. Si è parlato di studenti in difficoltà, precari e di spese militari che, secondo loro, andrebbero dirottate in favore di sanità e istruzione.
Si.Mo.

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