Tra non vaccinati e diffidati, sono 473 i sanitari irregolari in provincia di Padova

Mercoledì 6 Aprile 2022 di E. Fa.
Tra non vaccinati e diffidati, sono 473 i sanitari irregolari in provincia di Padova

PADOVA - Sono 167 i medici e gli odontoiatri iscritti all'Ordine della provincia di Padova che sono sospesi perché non vaccinati. Restano poi ancora da verificare circa 300 posizioni irregolari, tra cui 96 sanitari da diffidare nuovamente perché reintegrati a seguito della guarigione dal Covid. Il Ministero della Salute, infatti, ha recentemente chiarito che la negativizzazione non dà diritto di tornare al lavoro ai sanitari non vaccinati e sospesi. Serve dunque la comunicazione del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che lo hanno completato, anche della somministrazione della dose di richiamo.
«Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna opposizione legale alle sospensioni, probabilmente siamo davanti a un record nazionale ha detto il presidente dell'Ordine dei medici, Domenico Crisarà Questo grazie all'impegno e alla professionalità dimostrati da tutto il personale dell'Ordine e in modo particolare ai nostri avvocati che hanno curato ogni singolo aspetto.

Un'attività intensa, che ha richiesto tempo ed energie. L'Ordine di Padova, comunque, manterrà un'attenta vigilanza: non è possibile che un medico o un sanitario non si vaccini o neghi l'evidenza».


L'Ordine sta procedendo alle verifiche della situazione di tutti gli iscritti. Finora 72 sanitari hanno trasmesso documentazione dall'estero, inoltre sono risultate regolari sei posizioni e se ne contano altre 88 da diffidare perché il ciclo vaccinale non è completo.
Intanto la campagna vaccinale frena, ma la quinta ondata si fa sentire sul territorio Padovano. L'ultimo bollettino di Azienda Zero mostra 2.135 nuovi casi e tre vittime legate al Covid tra lunedì e martedì. Nel territorio euganeo cresce il numero di residenti attualmente positivi al tampone, il dato arriva a quota 15.387. Rimane invece sostanzialmente stabile la pressione ospedaliera. Nei reparti di degenza ordinari e in area critica sono assistiti 120 pazienti, due in più nelle 24 ore. A questi si aggiungono altri 19 ricoverati nelle strutture di comunità, uno in meno rispetto la precedente rilevazione. Complessivamente, dunque, si tratta di 139 persone.


In questo momento il territorio padovano sta affrontando una doppia emergenza. Oltre al Covid c'è anche quella dei profughi provenienti dall'Ucraina: adulti e bambini bisognosi di assistenza e cure, sia qui che nel loro Paese d'origine ormai distrutto dalla guerra. L'Ordine dei medici con l'Ordine dei farmacisti, l'Andi, la Fimp e la Fimmg rispondono alla richiesta di aiuto da parte dell'ospedale pediatrico di Leopoli organizzando una donazione di farmaci e presidi ospedalieri. Il mondo dei medici e dei farmacisti padovani provvederà a raccogliere fondi ad hoc, che saranno poi destinati alla Croce Rossa nazionale. «Siamo orgogliosi di partecipare dichiara il presidente dell'Ordine dei farmacisti, Giovanni Cirilli Invece che perdere risorse in cento rivoli di iniziative, meglio affidarsi a strutture consolidate che gestiscono il sistema farmaci in maniera opportuna».


Ampia anche la disponibilità dei pediatri di libera scelta, organizzati in turni volontari per sopperire alle necessità dei bambini accolti tra l'hub di Monselice e il seminario di Rubano. «Finora abbiamo garantito supporto a livello volontario, ma con l'arrivo di altri profughi sarà necessaria un'assistenza strutturata a livello istituzionale affermano Franco Pisetta, segretario Fimp, e Elisabetta Formentin, consigliera dell'Ordine e pediatra Presto ai profughi non sarà solo garantita l'assistenza in emergenza, ma ci sarà una presa in carico globale. I bambini ucraini in fuga dalla guerra avranno diritto a un pediatra di libera scelta, come tutti gli altri bambini residenti sul territorio».

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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