Derive estremiste e crisi economica, il questore Sbordone: «Rischio di nuove tensioni»

«Dove c'è benessere basta poco per creare malcontento: ci prepariamo a forme di protesta più acute»

Mercoledì 13 Luglio 2022 di Serena De Salvador
Il questore Antonio Sbordone e il dirigente della Digos Giovanni De Stavola

PADOVA - Un territorio da sempre caratterizzato da un'economia florida e dal benessere, che proprio per questo rischia di veder proliferare un contesto di insoddisfazione e instabilità sociale a causa della crisi legata alla pandemia, alla guerra ucraina e alla siccità. A monitorare i rischi di queste derive estremiste, legate ai movimenti nati contro vaccini e regole anti Covid ma ormai mutati in una generalizzata protesta contro politica e istituzioni, è la Digos che dall'altro ieri, 11 luglio, ha visto tornare a Padova come dirigente il dottor Giovanni De Stavola.

«Fazioni che cavalcano l'onda del disagio sociale»

«Stiamo attraversando una fase di profonda sofferenza economica legata alla pandemia, alla guerra in Ucraina e non da ultimo ai grossi problemi che crea l'attuale crisi idrica - ha spiegato il questore Antonio Sbordone - In questo contesto anche a Padova dallo scorso anno si sono formate varie fazioni che cavalcano l'onda del disagio sociale. Parliamo in particolare di quei gruppi che inizialmente si definivano no vax, ma che oggi è più corretto inquadrare come contrari al sistema, alla politica, alle istituzioni.

In città nonostante decine di manifestazioni non ci sono mai stati episodi di violenza, ma sono fenomeni che devono essere monitorati attentamente e costantemente». Il Padovano si presenta infatti come terreno fertile per questo tipo di prese di posizione. «Dove c'è più benessere basta un peggioramento delle condizioni anche limitato per scatenare malcontento e disagio. Vediamo così che in un tale contesto sociale si sono formati questi gruppi che fomentano i sentimenti negativi ha aggiunto il questore Con l'acuirsi della crisi economica ci aspettiamo un autunno in cui gli scenari di conflittualità potrebbero aumentare. Fondamentale è quindi monitorare costantemente e capillarmente ogni possibile deriva estremistica, interna ed esterna. L'impegno della questura in questo senso è massimo e un contributo importante viene dalla Digos, che su questo fronte sta concentrando le sue attività».

Il ritorno di De Stavola

A dirigerne il lavoro è tornato da questa settimana Giuseppe De Stavola. Un incarico non nuovo, poiché ha già diretto lo stesso reparto fino al gennaio 2021. Promosso primo dirigente era poi stato trasferito alla questura di Treviso. Nel frattempo però la questura padovana è stata elevata alla fascia A e Sbordone succeduto a ottobre scorso a Isabella Fusiello è stato nominato dirigente generale di pubblica sicurezza. Una promozione che ha avuto ricadute sull'organizzazione di piazzetta Palatucci e sulla qualifica della figura del vertice della Digos, che ora è un primo dirigente, carica assunta per l'appunto da De Stavola. «Ho immediatamente colto questa possibilità - ha spiegato lui stesso - Qui ho la mia famiglia ed è una città che mi permette di svolgere il mio lavoro con grande entusiasmo e sfide sempre nuove».
«Torniamo ad accogliere un collega che nel settore è considerato un'eccellenza, stimato dalla Direzione centrale e dalla lunghissima esperienza» ha affermato il questore. Sbordone ha però tenuto a elogiare anche l'operato di colui che in questi mesi ha tenuto le redini della Digos patavina, il dottor Pasquale Scognamiglio: «Il suo contributo è stato fondamentale grazie a doti umane e professionali indiscutibili. Sta affrontando un brillante percorso di formazione e sono felice che resti in forze alla nostra questura». Il cambio di fascia per Padova ha comportato l'arrivo di una trentina di nuovi agenti e a breve verrà attivato anche il servizio dei poliziotti in bicicletta. «Ora abbiamo un organico adeguato a coprire tutte le necessità, ma auspichiamo che nei prossimi anni ci vengano forniti abbastanza uomini da coprire i numerosi pensionamenti» ha chiuso Sbordone.

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