Congresso provinciale della Lega, in corsa il sindaco Pettenuzzo

Martedì 6 Dicembre 2022 di Gabriele Pipia
Congresso provinciale della Lega, in corsa il sindaco Nicola Pettenuzzo

PADOVA - Cinquantadue anni, sindaco di San Giorgio in Bosco e consigliere provinciale con deleghe alla sicurezza, allo sport e alle politiche energetiche. Nicola Pettenuzzo è il nome nuovo della Lega padovana. Su di lui punta forte l'ala maggioritaria del partito in vista del congresso provinciale previsto quasi sicuramente per domenica 18 dicembre. Negli ultimi mesi erano state valutate anche altre ipotesi come quella del sindaco di Cittadella Luca Pierobon e del collega di Cadoneghe Marco Schiesaro ma alla fine la scelta è caduta su Pettenuzzo, un amministratore meno in vista dal punto di vista mediatico ma sicuramente molto stimato dal commissario regionale Stefani e dai sottosegretari Bitonci e Ostellari.

La strada è stata tracciata nelle ultime due settimane con una netta accelerazione nei giorni scorsi. Ora manca solo l'annuncio della candidatura a segretario provinciale.


LE ANIME
Al congresso saranno chiamati a votare i circa 900 iscritti alle 65 sezioni padovane. Non c'è ancora convocazione ufficiale ma è risaputa la volontà dei vertici di riunire i tesserati entro Natale e quindi la data individuata sarebbe appunto il 18 dicembre. La sede non è stata scelta ma sarà sicuramente un albergo tra Padova e Limena. Quello previsto tra due settimane sarà in ogni caso molto più di un semplice congresso provinciale. Sarà una nuova conta interna tra l'anima salviniana legata all'asse Stefani-Bitonci e la frangia critica che vede in prima linea l'assessore regionale Marcato e il consigliere regionale Boron. Si arriverà a congresso infatti dopo un anno decisamente bollente. Un anno fatto di delusioni elettorali (prima la batosta di Padova, poi il sorpasso di Fdi alle Politiche) ma anche di tensioni interne, provvedimenti disciplinari, denunce e ricorsi. Nelle varie sezioni è successo di tutto e oggi la spaccatura appare sempre più netta. Ecco perché nelle prossime due settimane dentro il partito si respirerà un'aria di forte fibrillazione.


I PROFILI
Pettenuzzo, già impegnato professionalmente nel settore automobilistico e già assessore al Sociale sempre a San Giorgio in Bosco, è considerato soprattutto vicino a Stefani: i due si sono conosciuti come sindaci dell'Alta e hanno sempre tenuto un filo diretto. I vertici della Lega sono convinti di avere i numeri per vincere così come è accaduto in quasi tutti gli ultimi congressi di sezione nei Comuni, ma la sfida provinciale è tutt'altro che scontata. Sull'altra sponda correrà infatti Michele Rettore, 64 anni, militante del Carroccio dal 1994 e segretario della sezione di San Giorgio delle Pertiche per 11 anni fino al 2020. Un tesserato della prima ora che guarda alla «Lega delle origini» più volte richiamata da Marcato e Boron. Sarà lui l'unico avversario di Pettenuzzo oppure nei prossimi giorni spunterà anche una terza candidatura? I prossimi giorni saranno decisivi per capirlo.


GLI SCONTRI
L'ultimo capitolo della battaglia interna risale ad un mese e mezzo fa, quando la sezione padovana della Lega ha eletto la nuova segretaria Federica Pietrogrande che ha ottenuto 44 voti doppiando il principale rivale Davide Favero. Partita chiusa e risultato digerito da tutti? Assolutamente no. Il consigliere regionale Boron ritiene che in questo trionfo abbiano giocato un ruolo decisivo 20 nuovi militanti vicini alla consigliera Eleonora Mosco e portati dentro la Lega «negli ultimi mesi con tesseramenti fatti nelle segrete stanze». Il consigliere spiega anche che «ci sono militanti che non hanno nemmeno ricevuto la convocazione» e contesta «l'impossibilità di avere in anticipo le liste dei tesserati». Da qui la decisione di presentare un formale ricorso agli organi superiori del partito. Un ricorso che però, a quanto trapela, è già stato rigettato. Nette spaccature interne si sono registrate anche in altri comuni della provincia, da Albignasego e Ponte San Nicolò. Il caso più eclatante e spigoloso riguarda Vigonza dove il congresso è stato addirittura rinviato «a seguito della grave situazione che si registra nella sezione, di recentissimi comportamenti diffamatori e lesivi dell'immagine di alcuni soci militanti ai danni di altri». Ora l'attenzione si concentra sul congresso provinciale anche se tutti sanno che la sfida madre si giocherà a primavera, quando toccherà al congresso regionale. Siamo solo all'inizio della battaglia.

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