PADOVA - In 16 anni (il dato è aggiornato al 2022) Comune, Aps Holding prima e Busitalia Veneto poi, hanno incassato appena 1.9 milioni euro dalle multe elevate a chi viaggia senza biglietto. Questo significa che, ogni anno, si riesce a recuperare da questa voce poco più di 100 mila euro. A certificarlo c’è una determina del settore Polizia locale di martedì scorso in cui si suddividono i proventi delle sanzioni effettivamente incassate dal 2006 in poi. Di fatto il 70% (1,3 milioni) vanno a Busitalia e il restante 30% (600mila euro) al Comune. Aldilà della distribuzione dei proventi, nel documento si mette nero su bianco un dato a suo modo drammatico se si conta che la voce portoghesi pesa sui bilanci aziendali per circa 1,5 milioni di euro all’anno. A contribuire a questi numeri niente affatto entusiasmanti c’è soprattutto una circostanza: la percentuale di chi paga le multe elevate all’interno di bus e tram è ampiamente al di sotto della soglia del 50%. Un report di qualche tempo fa sul lavoro dei verificatori ingaggiati dall’azienda, spiega che, addirittura, solamente 1 multato su 3, alla fine onora la sanzione.
Pioggia di multe non pagate
Dal 2006, dunque sono state elevate multe per 4,8 milioni di euro, ma ne sono stati pagate meno di 2 milioni di euro. Come se non bastasse, i controllori lamentano anche un altro fenomeno. Circa 2 multati ogni 10, dichiarano ai controllori di non essere in possesso di un documento di riconoscimento. A fronte di questo, le generalità che forniscono al personale di Busitalia, praticamente sono sempre fasulle. Una volta ritornati nei loro uffici e fatti i controlli di rito, i controllori devono praticamente sempre fare i conti con nomi di fantasia e identità inventate di sana pianta. Ad aprile, però, Busitalia, in collaborazione con la Polizia locale ha fatto scattare un giro di vite nei confronti di chi non intende pagare il biglietto e, per molte settimane di fila, dai blocchetti dei controllori sono state staccate fino a 90 multe. Non è mancato chi ha saldato immediatamente il dovuto, pagando con la carta di credito o il bancomat.
I controllori
Il copione è sempre lo stesso. Dalle 20.30 alle 24.30 un gruppo che va dai 4 ai 5 verificatori, affiancato da 2 o 3 Vigilantes batte a tappeto le corse del tram e le principali linee notturne, ovvero il 10 (Ponte di Brenta – Sarmeola di Rubano), il 12 (Stazione – Selvazzano Dentro) e il 14 (Stazione- Ponte San Nicolò). Molto spesso, poi, a “scortare” i mezzi che vengono visitati dai verificatori c’è un’auto dei Vigili, pronta ad intervenire in caso la situazione dovesse farsi incandescente. Una modalità di controllo che, a quanto pare, ha dato i suoi frutti. In una serata si può arrivare anche a 90 contravvenzioni (50 euro, più il prezzo del biglietto, ovvero 1,30 euro). Contravvenzioni che vengono comminate a cittadini italiani e immigrati, ma non mancano multe nei confronti di turisti francesi e spagnoli. Essendo i controllori dotati del Pos, tra i sanzionati c’è chi preferisce saldare subito il dovuto pagando con il bancomat o la carta di credito. Insomma, il giro di vite fatto scattare dalla partecipata di Ferrovie dello Stato, con tanto di coinvolgimento della Polizia locale, sembra dare i suoi frutti.
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