Mancano 10 centesimi: studentessa prende una multa da 50 euro

Domenica 16 Febbraio 2020 di Eugenio Garzotto
Mancano 10 centesimi: studentessa prende una multa da 50 euro
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ABANO - Una multa di 50 euro per una differenza di appena dieci centesimi sul prezzo del biglietto dell’autobus acquistato per recarsi a scuola. E’ accaduto alcuni giorni fa a una studentessa dell’istituto alberghiero “Pietro d’Abano”, che si è vista comminare dal controllore una salata contravvenzione per aver timbrato un titolo di viaggio valido per un tragitto inferiore a quello che doveva percorrere. Pagandolo 2,50 euro invece che 2,60. Un provvedimento palesemente ingiusto a parere di Fabrizio Grassini, padre della giovane, che è ora intenzionato a rivolgersi a un legale per far valere le proprie ragioni. «Noi abitiamo a Selvazzano, nella frazione di San Domenico, e ogni giorno da anni mia figlia acquista il solito biglietto nella rivendita a pochi passi da casa nostra – esordisce Grassini -. Quella di 2,50 euro è la cifra che sborsa regolarmente per il titolo di viaggio che copre quella specifica tratta del percorso. Mai nessuno le ha fatto notare che si trattava del biglietto sbagliato e che ne avrebbe dovuto comperare uno dall’importo differente: né il titolare del negozio, né altri controllori di Busitalia cui in passato lo ha presentato in occasione di analoghi accertamenti». Questa volta, come detto, le cose sono andate ben diversamente.

Continua il padre della studentessa: «Qualche giorno fa, gli addetti sono saliti su bus, facendo bloccare tutte le porte, e hanno proceduto alla verifica di abbonamenti e biglietti.
Quando è stato il turno di mia figlia, le è stato fatto notare che vi era una differenza in meno di dieci centesimi. Lei è caduta dalle nuvole e ha fatto presente che aveva sempre speso quella cifra e non aveva mai subìto contestazioni o ricevuto multe. Non c’è stato nulla da fare». Fabrizio Grassini è ben consapevole del principio giuridico che la legge non ammette ignoranza, «ma il rispetto delle norme presuppone anche una corretta informazione nei confronti dell’utente di un servizio. Mia figlia era convinta di essere nel giusto perché mai nessuno, il rivenditore o altro personale di Busitalia, le ha mai fatto notare il contrario. Sarebbe stato sufficiente un ammonimento a procurarsi la prossima volta il biglietto dal costo superiore. Non stava mica viaggiando a sbafo su un mezzo pubblico. Una sanzione di cinquanta euro per dieci centesimi è davvero assurda». Ad ogni modo, pur avendo effettuato il bonifico per saldare il contenzioso, Grassini non è affatto intenzionato a lasciar cadere la cosa. «Ho già preso contatto con un legale, l’avvocato Claudio Calvello di Abano. Questa storia non finisce qui». 
Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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