Luigi saluta gli amici al caffè: «Aspettatemi, vado a fare una ricarica». Poi si accascia e muore

Sabato 10 Dicembre 2022 di Giovanni Brunoro
Luigi Ceretta, infarto letale al bar con gli amici

MONSELICE - Muore d'infarto in piazza Mazzini: vani i soccorsi. Il piovoso pomeriggio di ieri è stato segnato da una tragedia che ha sconvolto il centro storico della città murata. Erano circa le 16, quando un 83enne di Torreglia, Luigi Ceretta, stava camminando nei pressi della Loggetta. A Monselice ci veniva tutti i giorni, per incontrare gli amici di sempre, bere un caffè al bar e fare due chiacchiere in simpatia. Aveva appena saluto la compagnia: «Aspettatemi un attimo, vado a fare la ricarica del telefono» e si era diretto verso il bar all'angolo. Nulla faceva presagire la disgrazia che si sarebbe verificata da lì a poco.
Giusto il tempo di fare qualche passo e Ceretta è stato colto da improvviso malore. Le persone presenti hanno subito notato l'anziano camminare a fatica e tenersi le mani al petto e gli sono andati incontro, sorreggendolo per alcuni metri. Purtroppo, l'uomo ha perso rapidamente i sensi. Le condizioni sono apparse fin da subito disperate: il volto di Ceretta ha presto assunto un colorito cianotico, segno inequivocabile di un arresto cardiocircolatorio. Mentre qualcuno chiamava il 118, un passante si è precipitato alla farmacia Giovannoli, che aveva aperto da poco per il turno pomeridiano.

L'INTERVENTO
Una farmacista è uscita e ha preso il defibrillatore che si trova all'angolo della piazza, correndo verso il luogo della disgrazia. Nonostante la rapidità dell'intervento e i ripetuti tentativi di rianimare l'uomo, non c'è stato nulla da fare. I soccorsi sono stati coordinati dagli agenti della polizia locale, che hanno tenuto a distanza alcuni curiosi. Gli stessi amici non si sono resi conto subito dell'accaduto, ma quando hanno appreso della notizia sono stati colti da grande sgomento. Al personale medico giunto da Schiavonia, infatti, non è restato che constatare il decesso di Luigi Ceretta, stendendo un telo bianco sul corpo in attesa dell'arrivo delle onoranze funebri.
L'uomo aveva avuto un altro infarto nel lontano 1989 e, da allora, viveva con 3 bypass coronarici. Ciononostante, stava molto bene e godeva di ottima salute. Racconta addolorato il figlio Lorenzo: «Papà aveva una forza fisica incredibile e una grande energia mentale. Certo, prendeva le medicine che normalmente prendono i cardiopatici, ma era in gran forma. Ogni giorno andava da Torreglia a Monselice, anche in bicicletta, e lavorava sempre i campi. Ultimamente si era appassionato di tecnologia e leggeva le notizie al computer».
L'unico conforto per i parenti è che il loro caro non ha sofferto: l'infarto è stato di tale portata da stroncarlo nel giro di qualche istante. Conclude il figlio: «Ci eravamo salutati poco prima e stava benissimo». Luigi Ceretta lascia la moglie Celestina e i figli Lorenzo e Monica. La data delle esequie deve ancora essere fissata.
 

Ultimo aggiornamento: 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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