CADONEGHE - Un grave lutto ha colpito ieri la comunità di Cadoneghe: a 68 anni è morto Giampaolo Caon, il maestro presepista del paese. Lascia la moglie Michela e i due figli. Ieri pomeriggio si era recato nella chiesa di Sant'Antonino a Mejaniga per completare gli allestimenti del tradizionale presepe. La preparazione richiede mesi di attività, e Giampaolo stava chiudendo i lavori in tempo per l'inizio del periodo dell'Avvento, quando improvvisamente dev'essere stato colto da un malore ed è caduto a terra, riverso sui gradini davanti all'altare.
Malore mentre allestiva il presepe
A quanto si sa, in quel momento Caon era da solo in chiesa. A scoprire il corpo del volontario è stata una parrocchiana che l'ha visto a terra, ormai esanime. In chiesa si è precipitato don Vilma Lakra, avvisato da altri parrocchiani. Al loro arrivo, i sanitari del Suem 118 hanno tentato un massaggio cardiaco per tentare di rianimarlo ma non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sul posto è giunta anche una pattuglia dei carabinieri della stazione di Cadoneghe.
«La notizia della sua morte mi ha sconvolto - ha detto il sindaco Marco Schiesaro - Conosco da anni Giampaolo e in questi anni in cui sono diventato sindaco il rapporto con lui si è fatto ancora più stretto e forte. Era il nostro presepista; era una valido e prezioso volontario; attivo nel sociale e in parrocchia. Domenica ci siamo salutati in chiesa e mi aveva detto che quest'anno avrebbe realizzato un'opera straordinaria». Per i 125 anni della fondazione della corale Costanza Pietro Paperini, Giampaolo aveva anche deciso di ristrutturare le bacheche e le mensole in municipio dove avrebbero dovuto trovare posto i numerosi trofei e i riconoscimenti che negli anni il coro ha ottenuto per le sue interpretazioni. «Giampaolo mi aveva detto che era pronto a consegnarle - dice ancora Schiesaro - Sono davvero incredulo e frastornato dalla notizia della sua morte. La comunità di Cadoneghe perde una persona speciale, un uomo capace, disponibile e sempre pronto a mettersi al servizio degli altri».
«Bravissima persona, umile e laboriosa - lo ricorda l'assessora al sociale Sara Ranzato - Ha recentemente curato per conto della parrocchia il restauro della tela che illustra il Santo patrono della comunità di Mejaniga. Grande appassionato di storia, di antiquariato e persona piena di interessi che amava condividere».
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