PADOVA - La Diocesi ha perso il decano degli esorcisti: è morto, ad 86 anni, don Sante Babolin, da due anni ospite dell'Opera della Provvidenza di Sarmeola, dove è deceduto ieri, ed era stato, forse suo malgrado coinvolto in una vicenda dai caratteri poco chiari, proprio qualche mese fa.
CHI ERA
Nel 1969 era diventato segretario nazionale dell'Associazione docenti di filosofia e aveva dato inizio a una fraternità presbiterale di vita contemplativa che, con l'inserimento di altri laici, sarebbe poi diventata la Comunità del Cantico. Nel dicembre 1972 aveva conseguito il dottorato alla Gregoriana ed era successivamente iniziata la docenza nella stessa Università romana. Nel 1975 aveva nel frattempo conseguito un'altra laurea in Filosofia all'Università di Padova.
L'ESORCISMO
Terminato il servizio romano e tornato a Padova, aveva ricevuto l'incarico di esorcista diocesano, diventandone nel tempo il coordinatore degli esorcisti, proprio grazie alle solida cultura maturata nello studio filosofico: incarico cui aveva rinunciato nel dicembre 2019. «Sono molte le persone che hanno difficoltà spirituali, ma una minima parte ha problemi di possessione», raccontava qualche anno fa.
«Molte hanno bisogno di una guida che le riavvicini a Gesù e ai sacramenti. Ad altre propongo un percorso di riconversione: una catechesi e un cammino spirituale per giungere, convinti, a rinnovare le promesse battesimali la notte di Pasqua. A conclusione di questo percorso, ai piedi della croce con la presenza del prete, chi ha più bisogno dichiara e abiura tutto ciò che ritiene, alla luce del percorso di catechesi fatto insieme, lo abbia allontanato dalla Verità, quindi consegna tutto se stesso a Gesù: su migliaia di casi posso dire che quasi tutti rinascono a nuova vita».
L'INDAGINE
Nell'ambito della Comunità del Cantico è nata anche una vicenda giudiziaria non ancora definita. Secondo l'accusa don Babolin avrebbe raggirato una anziana 90enne per 300 mila euro. Quando la pensionata, in ottimi rapporti con il sacerdote, nel febbraio del 2021, era stata ricoverata in ospedale, don Babolin avrebbe disposto, avendo la disponibilità ad operare, un giro sul suo conto di 300 mila euro. L'amministratore di sostegno dell'anziana, Claudia Ranzato, nel novembre dell'anno scorso si è accorta dell'ammanco e tramite la legale Marta Bezze ha contattato monsignor Babolin, per risolvere bonariamente la vicenda con la restituzione della somma.
Il sacerdote era però già in una condizione di evidente difficoltà ed a sua volta affiancato da un amministratore di sostegno, il fratello Giancarlo Babolin di 84 anni, che pare non abbia dato riscontro alla richiesta di sistemare la cosa senza adire le vie legali: è così scattata la denuncia.
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