È morto il padovano Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Berlusconi: ​«Ci ha lasciato un grande italiano». Zaia: «Se ne va un pezzo di storia». Funerali a Tombolo

Mercoledì 24 Novembre 2021
Ennio Doris, morto il fondatore di Banca Mediolanum
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PADOVA - È morto questa notte, alle due e 12 minuti, Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum.

Lo annunciano la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo, che «in questi giorni di lutto» desiderano «mantenere uno stretto riserbo», che chiedono a tutti di «voler rispettare». I dipendenti e i collaboratori del gruppo, si legge in una nota, «si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore».

Le origini padovane

Doris era nato a Tombolo, nel Padovano, il 3 luglio del 1940. Dopo il diploma in ragioneria presso la scuola superiore "J. Riccati" a Treviso, Ennio Doris inizia la sua carriera lavorativa come venditore porta a porta presso la Banca Antoniana di Padova e Trieste (oggi Antonveneta) nella filiale di San Martino di Lupari (Pd), dove rimane per otto anni, per poi diventare direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella con Dino Marchiorello. Vedendo Gianfranco Cassol, suo compagno di scuola, fare il promotore, nel 1969 inizia la sua attività nel campo della consulenza finanziaria per la società Fideuram (oggi Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking). Nel 1971 entra a far parte della Dival (gruppo RAS) che aveva appena dato vita al fondo comune di diritto lussemburghese “TreR” (dalle iniziali dei tre gruppi promotori: RAS, Rothschild e Rockfeller). Comincia in una struttura commerciale inizialmente composta da pochi collaboratori, in dieci anni raggiunge la qualifica di divisional manager con un gruppo di 700 persone. Il successo in Dival e l'esperienza accumulata nel mondo del risparmio fanno maturare in lui il desiderio di realizzare un progetto imprenditoriale che permettesse di offrire ai clienti risposte a 360°, una consulenza finanziaria “globale”. Nel numero di maggio del 1981 il mensile Capital edito allora dalla Rizzoli pubblica una lunga intervista a Silvio Berlusconi, attivo nel settore immobiliare e in quello televisivo con Canale 5, che fa un'affermazione: «Se qualcuno ha un'idea e vuole diventare imprenditore, mi venga a trovare. E se l'idea è buona ci lavoriamo insieme».

Un incontro casuale a Portofino permette a Ennio Doris di conoscere Berlusconi e di presentargli il suo progetto, convincendolo a parteciparvi. Nel febbraio del 1982 nasce la società Programma Italia, la prima rete in Italia ad offrire consulenza globale nel settore del risparmio, posseduta pariteticamente dal Gruppo Fininvest e Ennio Doris. Sotto la guida carismatica di Ennio Doris la rete di promotori di Programma Italia cresce rapidamente, come pure il fatturato dell'azienda. Nel 1994 Programma Italia S.p.A. muta la propria denominazione sociale in Mediolanum S.p.A, holding di tutte le attività di settore. Nel giugno del 1996 l'azienda viene quotata nella Borsa Italiana ed entra nel MIB 30 a partire dal 1998. Nel maggio del 1997 nasce la nuova Banca Mediolanum con Ennio Doris come presidente. A partire dal 1999, Doris è anche il testimonial pubblicitario della Banca Mediolanum, per rafforzarne e trasmetterne il senso di fiducia e trasparenza. Nel 2002 Doris viene nominato Cavaliere del Lavoro. Nel 2019 Banca Mediolanum vale oltre 6 miliardi di euro e conta più di 8.000 dipendenti.  A marzo 2020 dona 5 milioni di euro alla regione Veneto per aiutare contro il virus pandemico Covid-19.

Berlusconi: «Ci ha lasciato un grande uomo»

«Ci ha lasciato Ennio Doris. Un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano». Così Silvio Berlusconi in una nota di cordoglio per la scomparsa di Ennio Doris. «Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Ci mancherà molto, mi mancherà moltissimo. A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza e tutto il mio affetto».

Il cordoglio di Zaia

«Oggi è stato un gran brutto risveglio. Sono profondamente scosso dalla morte di Ennio Doris, per il quale ho sempre avuto stima e ammirazione. Se ne va un pezzo di storia, un’icona nazionale e non solo, un galantuomo che amava la sua terra e comunque ha sempre dimostrato di avere una visione unica. Del resto solo un grande poteva fare cose grandi come quelle realizzate da Doris».vCosì il Presidente della Regione Veneto ricorda la figura dell’imprenditore Ennio Doris, scomparso nella notte.v«Di lui – prosegue Zaia – ho un ricordo di un uomo innamorato della vita e dell’ottimismo. Ricordo prima di tutto il suo sorriso e ricordo che fu sua la prima telefonata che ricevetti durante la pandemia, nella quale mi diede da subito la disponibilità a fare la più grande donazione perché potessimo curare e salvare vite umane. Oggi – conclude Zaia – lo salutiamo sgomenti. Rivolgo le mie condoglianze e la totale vicinanza della nostra comunità alla moglie, ai figli, ai nipoti e a tutti quanti gli hanno voluto bene».

I funerali

I unerali saranno celebrati sabato 27 novembre alle 14.30, presso la Chiesa Parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo a Tombolo ( Padova), suo paese natale. La camera ardente sarà aperta a Palazzo Archimede a Milano 3 Basiglio (Milano), domani dalle ore 15.00 alle 19.00 e venerdì dalle 8.00 alle 12.00. Per volere della famiglia, chi volesse esprimere la sua partecipazione al lutto può effettuare una donazione in memoria di Ennio Doris a favore di Fondazione Mediolanum Onlus.

 

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 20:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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