Papà Emilio, colonna del volontariato, si spegne a 58 anni dopo un lungo calvario

Mercoledì 1 Luglio 2020 di Cesare Arcolini
Emilio con la famiglie in una foto di alcuni anni fa
SAONARA - Un grave lutto ha colpito la comunità di Villatora di Saonara. Dopo una lunga ed inesorabile malattia è morto Emilio Pagliarin. Aveva 58 anni. Lascia nello strazio la moglie Antonella Camporese di 53 e i figli Alberto di 23 e Alessia di 13. Ha trascorso gli ultimi anni tra un ospedale e l'altro dove ha subito interventi, effettuato lunghe cure, con l'unico sogno di guarire. «Mio marito è stato un uomo esemplare - ha raccontato Antonella - fino a quando la salute l'ha assistito è stato un generoso, ha speso il suo tempo oltre che per il lavoro anche per il volontariato. E' stato una colonna della parrocchia di Villatora. Ha visto generazioni di ragazzi crescere, quando vedeva qualche giovane comportarsi male lo fermava e gli faceva la paternale. Proprio per questo tutti lo apprezzavano. Nel corso degli anni si è costruito un grande gruppo di amici e tutti lo adoravano. Non si è mai tirato indietro quando qualcuno aveva bisogno di aiuto. Alla nostra famiglia non ha mai fatto mancare nulla. E' devastante ciò che si è materializzato».

Emilio Pagliarin ha lavorato come autotrasportatore. Partiva il lunedì e rientrava il venerdì. Seguiva tutto il mercato dell'Est. «Ci siamo conosciuti - ha proseguito nel racconto Antonella - che io ero ancora minorenne. Avevo 17 anni e lui 22. E' stato amore a prima vista. Mi ha donato tre splendidi figli. Adesso sarà dura andare avanti senza Emilio, ma faremo di tutto per onorarlo e promuovere anche in futuro tutti quei principi che negli anni ci ha insegnato». I funerali sono in programma giovedì 2 luglio alle 9,30 nella sua Villatora. E' probabile che saranno in tanti i fedeli che vorranno salutarlo per l'ultima volta. Il cinquantottenne era appassionato di moto e di cavalli. Una persona solare, un collante per la comunità di Villatora.



I primi guai fisici si sono materializzati nel 2013. Emilio ha lottato come un leone. Ai suoi familiari ha sempre riferito di essere forte e di non dubitare mai. Voleva fortemente guarire e nei momenti più acuti della malattia, quando le forze scarseggiavano, non ha mai perso la sua dignità. Anche quando il calvario l'ha constretto su una sedia a rotelle non ha mai abbandonato il suo spirito battagliero. «Prima di perdere conoscenza - ha concluso la moglie - mi ha chiesto di seguire i figli e di adorarli, di aiutare soprattutto la piccola Alessia che è ancora piccola e ha bisogno di tutte le attenzioni del mondo». Del grave lutto che ha colpito la comunità è al corrente l'assessore al Commercio Simone Bettin che ieri ha ricordato l'amico Emilio: «Perdiamo una colonna del volontariato della parrocchia - ha detto l'assessore - dispiace davvero che i suoi familiari debbano sopportare un dolore così enorme. Ho avuto modo di vedere Emilio in numerose occasioni. Di lui mi rimane il ricordo di una persona dal sorriso contagioso, che non ha mai voluto la pietà della gente, ma che si è sempre dimostrato altruista e generoso anche quando le forze lo stavano abbandonando". Simone Bettin, a nome di tutta l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Walter Stefan, ha voluto portare la massima vicinanza e le più sentite condoglianze alla moglie, ai figli e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere il volontario. Ieri per tutta la giornata la casa dove viveva il cinquantottenne in via Carso a Villatora è stata meta di decine di residenti che sono andati a salutare la moglie per trasmetterle una parola di speranza. Al funerale è prevista la presenza di esponenti dell'amministrazione comunale e del mondo dell'associazionismo locale.
Ultimo aggiornamento: 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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