Piove di Sacco. Addio alla regina dei gioielli d'arte povera: Annamaria Zanella è morta a 55 anni

Si è distinta per aver innovato radicalmente il linguaggio del gioiello, nel quale ha introdotto figurazioni, materiali e colori di assoluta novità, mediante l'utilizzo di materiali poveri

Mercoledì 9 Novembre 2022 di Nicola Benvenuti
Annamaria Zanella
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PIOVE DI SACCO - Lutto nel mondo dell'arte e della cultura padovana: è morta improvvisamente nella sua abitazione di Vigorovea di Sant'Angelo di Piove di Sacco Annamaria Zanella, una delle più eclettiche e apprezzate creatrici contemporanee di gioielli. 55 anni, era infatti nata il 25 dicembre 1966, Annamaria Zanella si era formata sotto la guida di Francesco Pavan, Graziano Visentin e Renzo Pasquale, divenuto poi suo inseparabile compagno nella vita, all'Istituto Selvatico. Successivamente si era diplomata nella sezione Scultura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Numerosi i riconoscimenti per la sua produzione tra cui il prestigioso premio Herbert Hofmann, che le è stato assegnato due volte, nel 1997 e nel 2006.

La sua rivoluzione

Si è distinta per aver innovato radicalmente il linguaggio del gioiello, nel quale ha introdotto figurazioni, materiali e colori di assoluta novità, mediante l'utilizzo di materiali poveri. Può a buon diritto essere definita una dei maggiori creatori di gioielli di arte povera, realizzati cioè con l'uso di ferro arrugginito, reti metalliche, vetri rotti, smalto a fuoco graffiato e opaco. Il Comune di Padova che nel 2019 l'aveva insignita del Sigillo della città, le aveva dedicato anche una mostra nello stesso anno, all'oratorio di San Rocco, d'intesa con i civici musei cittadini, dove erano esposte le sue realizzazioni. La personale "Tra materia e colore" ripercorreva così le tappe fondamentali del suo lavoro attraverso un centinaio di gioielli esposti. «Annamaria ha sperimentato l'utilizzo dei materiali più vari, senza rifiutare quelli pregiati e caratteristici dell'oreficeria» ricorda la curatrice della mostra Mirella Cisotto Nalon. «Il senso del racconto, una poetica materializzata in gioielli sempre più originali, fanno di lei una delle artiste orafe più vivaci e complete d'oggi».

Annamaria Zanella così si definiva: «Ricerco la poesia nel fare, nel lavorare con le mani, nel gestire le forme e il colore».

Nonostante la malattia invalidante che l'affliggeva da molti anni ha sempre lavorato con passione alle sue creazioni, presenti nei maggiori musei mondiali, superando anche grazie al marito Renzo Pasquale e alla sua grande forza di volontà gli ostacoli fisici che si presentavano nella vita di ogni giorno e che traspaiono in modo delicato nel libro "La poesia della materia", volume che raccoglie le sue opere. Annamaria Zanella, che ha sempre vissuto a Vigorovea, ha mantenuto un profilo di grande umanità. Faceva parte di importanti associazioni quali il Rotary Club Padovae sapeva mettere a suo agio ogni interlocutore, grazie ad un irresistibile sorriso, dal docente universitario o dai numerosi scienziati ed artisti suoi amici, fino alle persone del paese, con le quali amava fermarsi a chiacchierare, sempre accompagnata dal consorte. Quest'ultimo ha ideato un cubo dedicato a Galileo Galilei, ai suoi disegni lunari tratti dal Sidereus Nuncius, e alla città di Padova, che è stato lanciato in orbita nello scorso febbraio insieme ad una sessantina di opere selezionate a livello mondiale. Annamaria Zanella era anche una donna di grande sensibilità per i più deboli, anche se lei stessa della sua fragilità aveva fatto una ragione di vita: nel 2020 aveva deciso di declinare l'invito per una manifestazione artistica dedicata al gioiello contemporaneo, ad Atene, con un interessante premio di carattere economico, esprimendo così vicinanza alla vicenda dei profughi siriani fermi alle porte dell'Europa. 

Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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