Moreno Morello: «Noi veneti? Furbetti del telemarketing e della truffa della legna, poi c'è quel triangolo Padova-Treviso-Rovigo...»

Lunedì 28 Settembre 2020 di Paolo Crespi
Moreno Morello: «Noi veneti? Furbetti del telemarketing e della truffa della legna, poi c'è quel triangolo Padova-Treviso-Rovigo...
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Parla Moreno Morello sempre in prima linea per scoprire truffe e imbrogli con il programma Striscia la notizia che riparte stasera su Canale 5.
 

Intervista a Moreno Morello

«L'estate? L'ho passata nella mia bat-caverna, pronto a scattare, a piedi o in furgone, appena dalla redazione o dalla rete degli informatori mi arriva una segnalazione promettente per cogliere sul fatto gli autori dell'ennesima fregatura». Scherza, ma non troppo, Moreno Morello, padovano, classe 1973. Del lungo cammino di Striscia la notizia il tg satirico di Canale 5 al via oggi con una nuova edizione, la 33a, condotta nella prima tranche da Ficarra & Picone e intitolata La voce dell'insofferenza ne ha corso letteralmente più della metà, sempre nei candidi panni dell'inviato dandy, specializzato nello smascheramento di truffe & raggiri.

«Questa è la mia diciassettesima stagione consecutiva, vissuta sul campo, con appostamenti e soprattutto inseguimenti aerobici, che da ex-atleta quattrocentista sono un po' il mio marchio di fabbrica. E il mio castigo. Ma per ora reggo bene».

Com'è nato il tuo personaggio televisivo?
«Ero un fan di lungo corso di Striscia e quando seppi che cercavano nuovi inviati mandai una videocassetta. Inizialmente proponevo notizie minime infiocchettate con paroloni aulici. Se per esempio alludevo a un tizio con un tatuaggio sbagliato, lo definivo un consumatore vittima di un refuso epidermico. O citando il caso dello zucchino da Guinness (non riconosciuto) di un signore di Vicenza, parlavo senza mezzi termini di abnorme cucurbitacea, e così via».

Quanto basta per mandare in sollucchero Antonio Ricci 
«Seduta stante decise che mi avrebbe trasformato in una figura retorica vivente. E dato che mi chiamo Morello, ti vestirò di bianco così sarai un ossimoro in carne ed ossa in servizio permanente contro le truffe.Ma questa specializzazione è arrivata qualche tempo dopo».

C'entrava qualcosa la laurea in giurisprudenza?
«Finora incompiuta No, è che ho sempre avuto il tarlo del controllo, l'innata curiosità di scoprire come stanno effettivamente le cose. All'epoca poi facevo l'arbitro di calcio, dove il rispetto delle regole conta e devi avere anche le spalle grosse per stare sempre in campo e tenere testa alle critiche anche feroci del pubblico. E all'occorrenza battere in ritirata. Eccomi qua». 

È importante il rapporto con il territorio? 
«Direi che è fondamentale. Anche se poi mi muovo in tutta Italia, la mia rete di contatti è qui. E il know-how è importante per far emergere le istanze della tua regione».

A proposito di truffe, il Nordest...?
«Noi veneti siamo fortissimi nelle imbrogli legati alle sedicenti società di telemarketing, con le famose tessere sconto. E nel triangolo Padova-Treviso-Rovigo hanno avuto gioco facile i concessionari furbetti del tipo incassa e scappa, senza che tu abbia mai visto l'auto che pensavi di aver comprato».

E qualche batosta subita?
«Da noi come in tutta la pianura padana, ha imperversato per anni la truffa della legna, ordita in questo caso da operatori pugliesi: pagata molto poco ma consegnata in una quantità molto inferiore a quella pattuita. Nessuno si era mai preso la briga di pesarla: dopo decine di segnalazioni e i numerosi servizi di Striscia il fenomeno è praticamente debellato».

Personalmente sei mai stato vittima di raggiri? 
«Sarebbe un pessimo biglietto da visita ma per fortuna sono un osso duro. Una volta hanno provato a intortarmi, porta a porta, con le mirabolanti offerte del mercato libero dell'energia. Come al solito ho registrato tutto e quando il malcapitato mi ha riconosciuto si è quasi commosso: non finiva più di elogiare la trasmissione».

Non va sempre così bene quando sei tu a scendere in campo. Qualche volta scatta la violenza? 
«A caldo l'alto grado di concentrazione e l'adrenalina che hai in corpo hanno la meglio. In ogni caso studiamo ogni incursione, curando nei minimi dettagli la sicurezza e l'incolumità di tutti i collaboratori».

La tua famiglia è coinvolta? 
«Sono tutti arruolati: mia mamma lava e stira i miei abiti bianchi di scena, mio papà è da sempre alla guida dei furgone, la mia fidanzata storica, che nessuno conosce, è infiltrata in molte situazioni.
Più di così!».

Ultimo aggiornamento: 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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