Montegrotto. ​L'ira del sindacato: «Lavoratori termali nella precarietà»

Domenica 3 Ottobre 2021 di Lucio Piva
Montegrotto. L'ira del sindacato: «Lavoratori termali nella precarietà»

GALZIGNANO - Intese separate fra lavoratori e datori di lavoro, gestione spezzettata in più aziende, assunzioni di manodopera a chiamata a scapito dei lavoratori ancora posti a carico del Fondo integrazione salari. È questa, secondo il sindacato Saltae-Ugl, l'altra faccia della ripresa delle attività alberghiera all'interno degli hotel delle Terme di Galzignano, sottolineata nei giorni scorsi dalla gestione, soddisfatta nel salutare nel periodo estivo il ritorno delle presenza pre Covid. Nel mirino dei sindacati, è la gestione del personale attuata dalla Ibh Galzignano l'azienda subentrare alla Terme di Galzignano nella gestione del polo termale.
«L'azienda precisa il segretario del comparto termale del Saltae Ugl, Franco Pennello gestisce una parte delle attività del complesso, come il reparto cure ed il golf.

Le altre attività, dalla ristorazione alla pulizia ai piani restano fanno riferimento ad altre società come la Ge.Ser o la Hotel Management. Fra tutte esistono stretti rapporti di interconnessione nella gestione del personale, che sarebbe il caso di approfondire». La Ibh Galzignano finora ha riassunto, secondo il Saltae Ugl, 47 lavoratori, facendone lavorare però solo una trentina e lasciando gli altri ancora in Fis. «Quello che maggiormente preoccupa precisa ancora Pennello è che l'azienda abbia posto come condizione ai lavoratori richiamati al lavoro, la sottoscrizione di un accordo personale con il quale ciascuno di loro dichiarava di accettare la dilazione sino a due anni delle 13^ e 14^ mensilità non pagate dal precedente datore di lavoro. Quel documento non ha alcun valore, perché non è frutto di alcuna trattativa sindacale». L'altra trentina di lavoratori termali ancora alle dipendenze delle altre aziende satelliti non se la passano meglio. A nessuno di loro ad esempio è stato concessa la possibilità di fruire nel turno di lavoro dei pranzi in albergo. Più grave secondo il Saltae è però il fatto che la società di gestione non abbia attuato alcuna rotazione fra i lavoratori richiamati in attività e quelli destinati a rimanere in Fis, spesso sostituiti invece con esterni con contratto a chiamata. Di qui l'annuncio di azioni di protesta da parte del sindacato. «Se non vi sarà il ritiro dei contratti di assunzioni fatti sottoscrivere separatamente ai lavoratori minaccia Pennello saremo costretti a proclamare lo stato di agitazione. E lo faremo nel caso in cui dovessero proseguire le modalità che precludono, come finora avvenuto, il ritorno al lavoro di tutti i dipendenti in Fis».

Ultimo aggiornamento: 17:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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