La maestra francese Audrey Casonato: «Io e i miei genitori in Francia uniti a distanza»

Martedì 13 Dicembre 2022 di Michelangelo Cecchetto
Audrey Casonato

PADOVA - Pur non facendo nessun pronostico, attende il bis dalla sua Francia la cittadellese Audrey Casonato.

Papà italiano, mamma francese, è nata 45 anni fa a Ermont nel dipartimento della Val d’Oise, nell’Ile de France, periferia di Parigi, e a 18 anni è arrivata in Italia. Sposata, mamma di due figli, vive a Cittadella, lavora come maestra madrelingua di francese a privati e con progetti per scuole di ogni ordine e grado. In Francia abitano i genitori, il fratello e la sorella. 


La Francia da campione in carica si sta dimostrando tale...

«Senza dubbio giochiamo bene e ci sono tanti giocatori forti. Peccato non ci sia l’Italia anche perché avrei avuto una ulteriore possibilità di tifare e anche di vincere. Questa competizione è apertissima, ovviamente spero nella riconferma della Francia campione del mondo. Ho seguito tutte le partite e non solo quelle, anche perché i miei figli giocano a calcio e quindi sono appassionati e tifosissimi». 


Nazionale a parte, ha una squadra del cuore? 
«Seguo il calcio, ma non tifo una squadra in particolare, ne italiana, ne francese. Non ho molto tempo, però accompagnando i miei figli a giocare, sto in tribuna e guardo le loro partite. Tifo quindi per loro, ma non sono supporter di altro, appunto Francia nazionale a parte. Da giovane ho praticato sport, la pallacanestro e ho fatto danza, Sportiva attiva lo sono stata».


Pronta per la partita con la squadra rivelazione dei Mondiali, il Marocco? 
«La seguirò in casa con i miei, idealmente unita alla mia famiglia in Francia, come se fossimo in due tribune di un grande stadio. Penso sarà una gara bella ed interessante e come ogni sfida si deve giocare fino all’ultimo istante senza pensare di avere il risultato utile già conquistato. La psicologia è sempre molto importante». 


Se vincerete?
«Non faccio pronostici di nessun genere, dico solo che pur di mantenere il titolo più assoluto che ci sia nel gioco del calcio, accetterei anche di fare il bungee jumping. Saltare da decine di metri d’altezza con i piedi legati ad un elastico l’ho sempre vista come una pazzia assoluta». 

Ultimo aggiornamento: 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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