Il candidato Minasola: «Padova Capitale Europea dell'Ambiente»

Venerdì 3 Giugno 2022 di Mauro Giacon
Domenico Minasola corre con "Alleanza per Padova"

PADOVA - Domenico Minasola, medico, 61 anni, ha una lunga carriera di amministratore pubblico. Già consigliere comunale è stato vicepresidente di AcegasAps, segretario del Cdu, presidente del Maap. Si candida con la lista Alleanza per Padova.
 

Una curiosità. Colpisce nel suo programma la richiesta di un assessorato alla Musica.
«Abbiamo fatto un sondaggio. Al primo posti i padovani vedono l’Ambiente, al secondo c’era la musica. Il nostro intento la formazione di una cittadella musicale intorno all’auditorium di palazzo Foscarini e per garantire ai giovani che vogliono cimentarsi di riuscire a farlo in modo da non rimanere in strada. Ma abbiamo anche due orchestre, proporre concerti può essere un modo per far rimanere i turisti più delle 24 ore classiche».
 

I giovani. In questo senso voi proponete di calmierare le tariffe per chi fa sport...
«Il Comune può fare molto per allontanare i giovani dal computer e aiutare le famiglie che non hanno la possibilità economica di mandarli. Oggi non c’è un piano in questo senso».
 

A proposito come risolverebbe il contrasto movida-residenti?
«Bisogna creare dei centri di aggregazione che siano alternativi alla movida. Non esiste solo girare con un bicchiere. Ma qui anche i giovani devono prendere coscienza».
 

Voi proponete contributi anche alle famiglie con anziani...
«Io penso che gli anziani vogliano stare con i loro cari e che questo sia un valore importante. Avvieremo una politica in questo senso. Per l’oggi invece dico che piuttosto di spendere soldi per le sedi elettorali, i due candidati più ricchi potrebbero darli a loro. Noi abbiamo una sede virtuale e alla fine daremo il dieci per cento dei soldi ricevuti a un’associazione di orfani ucraini».
 

È una critica a Peghin e Giordani?
«Siamo alle solite. Una campagna condotta con metodi vecchi. Lo sfidante che dice che non va bene niente. Il sindaco che esce da palazzo dopo cinque anni. Ma dov’erano fino ad ora? Io dico ai cittadini: state attenti, scegliete il meglio. Perché arriveranno soldi e bisogna investirli bene».
 

Tipo al cimitero di Voltabarozzo?
«Parlano tutti dei grandi problemi e poi siamo andati in quel cimitero e lo abbiamo trovato abbandonato. Sono cose che fanno parte del nostro intimo. Abbiamo detto ai cittadini che anche loro devono segnalare il degrado».
 

Nel suo programma lei parla di città accogliente, abitabile. Il riferimento è al verde?
«Anche. Vogliamo parlare dei 10mila alberi? Io li vedrò fra vent’anni. Se vogliamo fare transizione ecologica vera, adesso, prepariamo comunità energetiche. Sono centrali di produzione di energia da fotovoltaico negli edifici pubblici che poi può essere ceduta anche alle famiglie vicine. Ma allarghiamo pure il discorso. Noi proponiamo Padova città metropolitana come capitale europea dell’Ambiente».
 

A questo punto è obbligatoria una domanda. Qual è la vostra posizione sull’inceneritore? 
«La quarta linea è già vecchia, andava bene 10 anni fa. Detto questo chiediamo la trasparenza dei dati, con un monitoraggio continuo nelle 24 ore che possa essere seguito da ogni cittadino al computer. E se il termovalorizzatore dev’essere potenziato che dia calore con il teleriscaldamento a tutto il quartiere vicino e anche al nuovo policlinico».
 

Passiamo al commercio. Nel vostro programma siete contro i supermercati di vicinato...
«Sì, uccidono i piccoli negozi. Allora il Comune potrebbe rendersi garante con i proprietari dei locali dove ci sono gli esercizi in affitto, scontando ai locatari il 50 per cento delle tasse comunali».
 

Si dice che dove c’è un negozio di quartiere ci sia una luce accesa e dunque più tranquillità. C’è un legame fra commercio e sicurezza?
«Certamente. Il problema della sicurezza non si risolve con mille telecamere ma con un deterrente ambientale che è appunto proteggere le attività commerciali. E il sindaco questo lo deve fare».
 

Molto sensibile è il tema del trasporto pubblico con due nuove linee di tram i cui cantieri impatteranno sulla città. Per un mezzo giusto?
«Io penso che il tram vada bene ma deve essere inserito in un sistema che preveda parcheggi scambiatori e bus elettrici. E per fare veramente bene alla collettività io lo farei arrivare fino a Sottomarina»
 

In definitiva perché un padovano dovrebbe dare la fiducia proprio a voi?
«Perchè siamo slegati dai partiti, perchè siamo alternativi ai due blocchi che ripropongono un modello vecchio e non si confrontano sui veri valori».

Ultimo aggiornamento: 07:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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