Rara patologia degenerativa, si è spento a 3 anni il sorriso di Messicana

Venerdì 14 Febbraio 2020 di Camilla Bovo
Messicana, morta a 3 anni
URBANA - È una comunità incredula quella di Urbana, dove nella giornata di ieri si è spento per sempre il dolcissimo sorriso della piccola Messicana, di soli tre anni. La bambina era affidata alla famiglia Borin Zamboni (nella rete della cooperativa sociale La Vela di Montagnana) da un anno e mezzo, alla quale la famiglia naturale di origine rom, che continuava a starle accanto e a seguirla con altrettanto amore, aveva chiesto supporto per affrontare il calvario.
La piccolina era infatti affetta da atrofia muscolare spinale di tipo 1, una rara patologia degenerativa che paralizza progressivamente tutti i muscoli del corpo. Ad ucciderla, però, è stata una banale influenza, letale per un corpicino tanto provato dalla sofferenza come il suo. Nella serata di mercoledì scorso la famiglia affidataria ha deciso di portarla in ospedale per aiutarla nella reidratazione. Ma le sue condizioni sono rapidamente peggiorate, fino alla morte. Uno shock terribile, che ha lasciato attoniti e travolti dal dolore quanti amavano la bambina, e ne conoscevano il suo enorme attaccamento alla vita.
«Per quanto possano prepararti, la verità è che non si è mai pronti ad affrontare una tale tragedia – racconta Elena, della famiglia affidataria – la ricerca non ha ancora fatto progressi così importanti, per quanto riguarda la malattia di Messicana, da poter garantire una prospettiva elevata di vita. E lei è stata già fortunata ad arrivare ai tre anni. Eppure…».
Elena ricorda con amore la piccola. «Necessitava di cure continue, ma lei interagiva moltissimo, era una bambina lucente – dice – aveva questo sorriso incredibile, che le partiva dagli occhi, nonostante la sofferenza. Era il suo modo di far fronte alla vita. Catturava le persone con il suo amore, era sempre tutta una festa. Era attaccata alla vita con i denti: di miracoli ne ha fatti tanti, superando gravi crisi. Purtroppo, però, non questa volta». Elena racconta il rapporto instaurato con la famiglia naturale di Messicana. «I suoi genitori hanno fatto il gesto d’amore più grande quando hanno capito di dover chiedere aiuto – afferma – è stato per noi un grandissimo onore la loro scelta di affidarci la bambina. Ora sono comprensibilmente distrutti, ma cercano di far forza a noi, chiedendoci di non piangere: c’è una consolazione reciproca, a dimostrazione del fatto che stare insieme tra famiglie possa dare un grande ritorno». Continua ancora Elena: «Messicana ha avuto una missione nella vita e l’ha superata. Ci ha insegnato cosa vuol dire amare davvero la vita. Anche dove ci sono le difficoltà più grosse, se c’è l’amore è più facile superare i momenti bui». Le ultime parole di Elena sono di ringraziamento.
«È doveroso ringraziare la dottoressa Fornasari, la pediatra di Montagnana che ha sempre seguito Messicana con grande cura e tanto amore, e l’hospice pediatrico “Casa del Bambino” di Padova». Domenica alle 10.30 verrà celebrata nella chiesa di Merlara (dove la piccola è stata battezzata il 12 gennaio scorso) una Santa Messa a suffragio, mentre il funerale, che non è stato ancora fissato, si terrà in forma privata.
 
Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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