PADOVA - «Non mi aspettavo un clamore del genere, significa che il problema della libertà femminile è molto sentito. E io non mi pento assolutamente della scelta che ho fatto, mi auguro solo che l'aggressore non possa riconoscermi. Le indagini dell'epoca non sono riuscite ad individuarlo, potrebbe essere chiunque ed ovunque, so solo che è sulla quarantina d'anni». Telefonate, interviste, messaggi via cellulare e tramite i social. La giornata di ieri è stata particolarmente impegnativa per Martina Evatore, ventenne di Padova, studentessa alle superiori in biochimica.
LE REAZIONI
«Più di cento i messaggi arrivati nei miei profili social da parte di ragazze. Ma mi hanno scritto anche tanti ragazzi e questo proprio non me l'aspettavo. Un ragazzo che conosco, che è omosessuale, mi ha rivelato che qualche giorno fa anche lui è stato molestato, ma non ha denunciato, almeno per ora», racconta Martina. Critiche? «Un passaggio del mio racconto non è stato capito. È stato quando ho riferito la frase della mia amica: Vestita così te la cerchi. In realtà non si riferiva ai capi che poi ho indossato in passerella, ma a quello che avevo scelto qualche sera fa. Sapendo l'accaduto, mi aveva messo in guardia in buona fede», precisa Martina. Che spiega: «Sono state proprio le parole della mia amica a farmi decidere di raccontare un episodio assolutamente privato, il mio desiderio è che si riesca a porre fine a queste cose. Così ho avvisato l'organizzatrice Elisa Bagordo. Poi il consenso del pubblico mi ha fatto capire che il messaggio era arrivato esattamente come desideravo io, senza doppi fini o altro».
«Quando Martina ci ha anticipato che nell'ultima uscita, quella in cui ogni ragazza presenta un proprio talento, voleva sfidare lo stereotipo dell'abbigliamento e raccontare se stessa, l'abbiamo appoggiata, preparando il pubblico al fatto che avrebbe assistito ad una performance dal significato molto profondo - dice l'ideatrice ed organizzatrice di Miss Venice Beach, Elisa Bagordo -. Abbiamo voluto raccontare come talento e capacità interpretativa siano essi stessi bellezza e che ognuno di noi è speciale a modo suo».
LA FAMIGLIA
Accanto a Martina, a supportarla nella scelta, i genitori, il fidanzato, gli amici. «Un po' di agitazione mi è venuta, non pensavo si scatenasse così tanta attenzione - dice la giovane padovana -. C'è da fare molto su parità della donna, autodeterminazione, diritti. L'abolizione della legge sull'aborto negli Stati Uniti ne è un clamoroso esempio».
«Le parole di Martina sono come pietre che devono scuotere le coscienze - ha commentato il senatore padovano Antonio De Poli (Udc) -. A soli 20 anni, Martina ci offre un esempio e dice a tutti noi, uomini e donne, grandi e piccoli, che la dignità di una donna non ha prezzo. Concordo con lei: non è l'abbigliamento che istiga alla violenza. È la mente malata di chi concepisce la donna come un oggetto e non come una risorsa. Per questo dico grazie Martina per il suo coraggio».
E adesso? «Ho ricevuto degli inviti per partecipare a trasmissioni televisive, sto valutando - dice Martina -. A me interessa si parli degli argomenti che con la mia storia ho fatto emergere, non di me. Io sono una ragazza normale che ha deciso di raccontare la sua storia per dire basta».
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