Continua a infrangere la legge: nei guai il fratello di Meriem, soldatessa dell'Isis

Venerdì 15 Maggio 2020 di C.Arc.
IL CASO Meriem scomparve di casa per abbracciare il radicalismo islamico da cui si smarcò
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ARZERGRANDE - Nonostante la famiglia stia facendo di tutto per salvarlo, Salaheddine Rehaily, marocchino di 21 anni, fratello di Meriem che anni fa è fuggita per vivere attivamente il mondo islamico, si mette puntualmente nei guai. Pur essendo gravato di un provvedimento che gli impone il divieto di recarsi a Piove di Sacco fino al maggio di 2022, anche l'altro giorno è stato pizzicato in pieno centro nel cuore della Saccisica a passeggiare. E' stato riconosciuto e portato in caserma dai carabinieri della Radiomobile. Al termine delle formalità di rito è stato nuovamente indagato per inosservanza alla misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno. 

Sono almeno cinque volte che il giovane nordafricano viene indagato per il medesimo reato. La sua vita, dopo la fuga della sorella avvenuta nell'estate di 5 anni fa, è cambiata radicalmente. Nel giro di pochi anni è finito nei guai per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, lesioni e furto. Nello specifico non lontano da casa sua, ad Arzergrande, il giovane, ancora minorenne, aveva picchiato a sangue un sessantanovenne che aveva avuto la sola colpa di richiamarlo ad una guida più attenta dato che solo per una fatalità non si era materializzato un incidente stradale.
I PRECEDENTI
Nel 2018 Salaheddine Rehaily con un complice ha messo a segno un furto in un negozio di articoli da regalo di Piove di Sacco. Questo avveniva a luglio. Qualche mese dopo, a dicembre, con due complici avrebbe messo a segno uno scippo ai danni di un anziano sempre a Piove di Sacco. Ciliegina sulla torta, la polizia l'ha trovato a Padova in possesso di 41 grammi di marijuana. Sulla vicenda del marocchino, noto soprattutto per essere il fratello della scomparsa Meriem da più parti accostata al mondo del radicalismo islamico e sulla quale pende un mandato di cattura internazionale, si è attivato in più di un'occasione il sindaco di Arzergrande Filippo Lazzarin che ieri, messo al corrente dell'ennesima disavventura occorsa al suo concittadino ventunenne ha riferito: «In più passaggi ho cercato di parlare sia con Salaheddine che con suo padre. Ho riferito loro che andando avanti di questo passo il giovane si sarebbe giocato la vita, finendo in brutti giri senza possibilità di ritorno. Suo papà, già distrutto per la scomparsa di Meriem, mi ha assicurato che avrebbe fatto di tutto per tenere sotto controllo il figlio, ma evidentemente il ragazzo è ormai fuori controllo. Dispiace - ha proseguito - commentare queste situazioni perchè solitamente a 21 anni bisognerebbe investire le proprie risorse per studiare, costruirsi un avvenire e trovare un lavoro serio. Tutte le altre scappatoie che purtroppo la società presenta non portano a nulla di buono e alla lunga rovinano intere famiglie». Visto che il rintraccio dell'altro giorno a Piove di Sacco è soltanto l'ultimo di una lunga serie, non è escluso che i carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco chiedano all'autorità giudiziaria un aggravamento della pena e la misura restrittiva del carcere. Anche l'altro giorno il giovane fermato dai militari dell'Arma a Piove non ha battuto ciglio e ha messo in atto un comportamento di sfida verso il personale in divisa.
 

Ultimo aggiornamento: 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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