PADOVA - La crisi continua a mordere e il Comune è costretto a rinunciare a 123 mila euro di introiti legati agli asili e alle mense scolastiche.
I dati
Famiglie che, negli anni, sono arrivate ad accumulare debiti anche importanti. In alcuni casi, infatti, il dovuto ammonta a 7-8.000 euro a famiglia. In tutti i casi, la cifra complessiva che non sarà incassata è di 123 mila 600 euro. Nonostante questo, il Comune sta portando avanti una compagna di contrasto all'evasione, anche sul fronte dei servizi scolastici. A marzo, per esempio, è arrivato il via libera alla messa a ruolo di 716 posizioni relative al mancato pagamento della refezione scolastica mense delle scuole dell'infanzia primarie e secondarie per gli anni che vanno dal 2016 al 2018. Il tutto per un valore complessivo di oltre 96 mila euro. Questo significa che, tra qualche settimana, saranno inviate ad altrettante famiglie 716 cartelle esattoriali dal valore medio di 134 euro.
Le iscrizioni
A breve, però, il Comune rischia di dover fare i conti anche con una diminuzione significativa delle iscrizioni anche nei nidi e nelle materne comunali. Un paio di settimane fa, infatti, sono state pubblicate le graduatorie per le scuole dell'infanzia comunali per il prossimo anno scolastico. Sono pervenute 279 domande su 303 posti disponibili. I posti assegnati sono 266. Non è stato possibile assegnare tutti i posti in quanto per cinque scuole (Cremonese, Il mago di Oz, Sant'Osvaldo, San Lorenzo da Brindisi e Wollemborg) sono pervenute meno domande rispetto ai posti disponibili. Pertanto le domande rimaste in lista d'attesa sono 13. La lista d'attesa riguarda 4 scuole (Bruno Munari, Girotondo, Il girasole, Rossi) per le quali sono pervenute più domande rispetto ai posti disponibili. La percentuale di accoglibilità delle domande pervenute rispetto ai posti assegnati è stata pertanto dell'95,34%. Le famiglie dei bambini ammessi saranno contattate telefonicamente dall'ufficio per la conferma dell'accettazione del posto. Il calo demografico rischia, però di avere conseguenze ben più ampie. Già a settembre è a rischio la formazione di tre prime elementari. Non solo. Nel 2026, quando ad entrare nel mondo della scuola saranno i bambini nati nel 2020, l'anno dello scoppio del Covid, le classi a rischio potrebbero essere, addirittura otto.