L'odissea del medico no vax pentito e vaccinato: «Sto lavorando gratis, l'Ordine non mi reintegra»

Mercoledì 15 Dicembre 2021
Il medico Luca Favero
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PADOVA - Luca Favero, il medico di base padovano che presta servizio in provincia di Belluno ed è stato sospeso dall'Ulss di Venezia, lavora ancora. Lo fa nei due ambulatori di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia, nella Casa di Riposo San Giuseppe che ha sede nel primo Comune, lo fa per i pazienti distribuiti nei cinque Comuni di Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore e Selva di Cadore. E, come medico di guardia medica nelle due sedi di Caprile e Canale d'Agordo.
Nonostante qualche giorno fa il sindaco Leandro Grones avesse detto che il medico non aveva più l'utilizzo dell'ambulatorio e dell'abitazione di proprietà comunali che gli erano stati assegnati dallo scorso 1° agosto, il dottor Favero li utilizza ancora entrambi e assiste gli anziani della casa di riposo San Giuseppe per via telematica. Tutto come prima, dunque? Sì, se non fosse che in questo momento sta lavorando gratis e a proprio rischio e pericolo, perché privo di copertura assicurativa.

Favero, pur essendosi sottoposto al vaccino, era stato sospeso ed era stato lui stesso a darne notizia pubblicando sul proprio profilo Facebook la propria storia, con anche la foto del documento che attesta la sua situazione vaccinale. Oggi Favero ricostruisce tutto: «Denuncerò l'Ordine dei Medici di Padova perché non mi ha ancora reintegrato». E l'Ordine però replica: «Non è compito nostro».
Ecco quindi il racconto del medico: «Io non mi ero ancora vaccinato perché sono ammalato di una malattia autoimmune. Ad un certo punto la mia Ulss, la n.3 di Venezia, mi ha dato l'ordine di andare a vaccinarmi in quel territorio, in un giorno stabilito da loro, senza tener conto che io lavoro ad Arabba, a 250 chilometri di distanza. A quella sollecitazione io non ho risposto, perché ero in possesso dell'esenzione vaccinale vista la mia malattia. Aspettavo qualche altra comunicazione ed invece dopo 5 giorni, senza conoscere la mia situazione, sono stato dichiarato fuorilegge». A quel punto Favero ha spedito il proprio certificato di esenzione: «Ma loro avevano già fatto, e non hanno più considerato la mia situazione: l'Ulss di Venezia mi ha mandato la notifica che io ero sospeso dal 7 dicembre. E l'hanno inviata anche all'Ordine dei Medici di Padova. Io stesso l'ho girata all'Ulss di Belluno e qui non hanno potuto fare altro che sospendermi a loro volta. Ma io ho continuato a lavorare. Così anche l'8, nonostante fosse festa».
Il giorno dopo, giovedì 9 dicembre, Favero si è sottoposto al vaccino, ha inviato il documento che lo attestava all'Ordine dei Medici di Padova, ma nessuno lo ha reintegrato. «Sono stato obbligato a fare il vaccino per rientrare al lavoro. E l'ho fatto. Quello che io contesto è che a Venezia hanno preso questo provvedimento senza fare attenzione al mio caso, altrettanto all'Ordine dei Medici di Padova: hanno proceduto guardando le loro carte, non le mie. Sto lavorando sena stipendio e senza garanzie assicurative»
Da Padova interviene anche Domenico Crisarà, presidente dell'Ordine dei Medici: «Non spetta a noi reintegrarlo precisa ma all'Ulss che ha assunto il provvedimento, cioè l'Ulss 3 di Venezia. A quel punto lo comunicherà all'Ordine dei Medici che pubblicizzerà' l'atto. A qual punto l'Ulss dove il medico lavora provvederà a reintegralo».
 

Ultimo aggiornamento: 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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