Padova. Indagato per il murales con Meloni e Messina Denaro, parla Evyrein: «Questa è la mia arte»

«Mi hanno fotografato i tatuaggi, preso le impronte. La cosa che mi fa rammaricare di più è stato veder piangere la mia compagna»

Venerdì 17 Febbraio 2023 di Serena De Salvador
Evyrein è indagato per vilipendio alle istituzioni

PADOVA - È durata meno di mezz'ora, ma è bastata a far scattare un'indagine per il reato di vilipendio delle istituzioni. Si tratta dell'opera "In Bonafede" dello street artist EvyRein, destinatario ieri all'alba di una perquisizione da parte dei poliziotti della Digos. Uno stencil comparso la notte del 22 gennaio su un muro in via Marsala, raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano a Matteo Messina Denaro (tra i suoi alias aveva appunto quello di Andrea Bonafede) che ora vede l'artista indagato dalla Procura. «Qualche rischio lo si mette in conto, ma mi sono sentito trattato come il peggior criminale.

Dai social però la foto del graffito non la tolgo» ha commentato EvyRein.

I fatti

Ieri mattina gli agenti della questura si sono presentati alla porta dell'artista, di origine vicentina ma padovano d'adozione. Classe 1981, come avviene per molti street artist EvyRein tiene nascosta la sua vera identità dietro lo pseudonimo tratto da un celebre videogioco. I poliziotti hanno perquisito la l'abitazione dove vive con la fidanzata, sequestrando bombolette di vernice spray, materiale per realizzare i murales, un tablet e alcuni indumenti e scarpe riconducibili a quelli che indossava la notte del 22 gennaio. L'azione è infatti stata immortalata dalle telecamere del centro storico. Quella notte non sono giunte segnalazioni alle forze dell'ordine, ma l'artista ha postato il murale sui suoi profili social (vi compaiono anche vari post ironici nei confronti della polizia) dove è tutt'oggi visibile. L'opera è stata realizzata pochi giorni dopo l'arresto del superlatitante della mafia siciliana e l'associazione con la presidente Meloni non è passata inosservata. Il pubblico ministero Benedetto Roberti ha infatti indagato EvyRein e il 42enne è stato scortato in questura per l'identificazione.

Lo sfogo

«Erano le 5.30 quando si sono presentati a casa sei agenti - spiega EvyRein -, è stato surreale e a mio parere esagerato. All'inizio credevo si trattasse di un errore, che cercassero qualcun altro. Invece mi hanno perquisito la casa e sequestrato vestiti, scarpe, materiali, pure un tablet e il cellulare, che ho poi riavuto indietro». L'artista spiega di non aver immediatamente compreso la ragione del controllo. «Sono in questo ambiente da anni, quando ero più giovane facevo da palo ad altri street artist, ho sempre messo in conto che avrebbero potuto pizzicarmi mentre dipingevo i muri - racconta -. E di questo credevo si trattasse: di imbrattamento. Invece il problema era aver ritratto Giorgia Meloni». Un messaggio non certo morbido, visto l'accostamento alla cupola di Cosa Nostra. «Io faccio l'artista, non il moralista, e questa è la street art: è satira, provocazione - continua EvyRein -. Non voglio buttare in politica l'accaduto perché non sono politicamente schierato. Uso l'ironia e pungolo a 360 gradi, non ho certo puntato solo Meloni, anche se sono conscio che il messaggio lanciato era forte. Ma ripeto, questa è la mia arte. Tanto più che quell'opera non ha resistito nemmeno mezz'ora». "In Bonafede" ha infatti avuto vita breve. «Le telecamere hanno ripreso tutto nei minimi dettagli - commenta l'artista -: io ho attaccato lo stencil e dopo una ventina di minuti, con la colla ancora fresca, si vedono due ragazzi che lo staccano e lo portano via. Così sul muro è rimasta solo la scritta "In Bonafede" con la vernice spray. Tanto che il proprietario del muro non ha voluto sporgere querela». Una pesante lavata di capo, ma EvyRein promette che la sua arte continuerà a comparire sui muri padovani. «Mi hanno fotografato i tatuaggi, preso le impronte. La cosa che mi fa rammaricare di più è stato veder piangere la mia compagna, che fa anche lei parte di questo mondo, alla lontana. Ma lo ripeto: non cancellerò la foto dell'opera dai social. Se la rifarei? Dico che non la rifarò, perché l'ho già creata. Ma di certo non comincerò a disegnare arcobaleni e cuori». 

Ultimo aggiornamento: 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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