Processo Montisci, il medico legale Cirnelli in aula: «Tiveron morto per un trauma»

Martedì 7 Giugno 2022 di Marco Aldighieri
Il medico legale Antonello Cirnelli è stata sentita in aula per il processo Montisci

PADOVA - «Tiveron è morto per la dissecazione traumatica dell'aorta». Lo ha dichiarato ieri in aula, davanti al giudice del Tribunale monocratico Mariella Fino, il medico legale Antonello Cirnelli all'epoca consulente di parte per la famiglia della vittima. Un giudizio in netto contrasto con la relazione sull'autopsia presentata dal professor Massimo Montisci, imputato, e in quel frangente medico legale per la Procura.

Il docente universitario, oltre a rilevare la dissecazione dell'aorta per cause naturali ha evidenziato come causa del decesso un infarto al miocardio.

LA TESTIMONIANZA

«Era il 10 luglio del 2017, ero al mare, ma è stata depositata la consulenza redatta dal professor Montisci. Sono andato all'ultima pagina e quando ho letto che la causa della morte è stato un infarto al miocardio non potevo crederci» ha proseguito Cirnelli in aula come testimone per la pubblica accusa rappresentata dal pubblico ministero Sergio Dini. Imputato è anche Giacomo Miazzo, medico addetto al servizio del Suem 118 e accusato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale. Il professore ed ex direttore dell'istituto di Medicina legale, difeso dall'avvocato Emanuele Fragasso, è invece finito alla sbarra per i reati di favoreggiamento, depistaggio, falso ideologico e truffa aggravata. L'inchiesta è legata alla morte del 72enne Cesare Tiveron, avvenuta il 13 settembre del 2016 in via Gattamelata davanti alla sede dello Iov. «In un primo momento, dopo l'autopsia, era in accordo con il professor Montisci nell'indicare la dissecazione dell'aorta come causa naturale della morte» ha ancora dichiarato Cirnelli. Che poi ha spiegato perchè è andato in contrasto con quanto messo nero su bianco da Montisci. «A farmi cambiare idea è stata la consulenza dinamica». La deposizione di Cirnelli è stata interrotta, in almeno un paio di occasioni, dall'avvocato Fragasso che rivolgendosi al giudice ha sottolineato come bisogna tenere separata la figura del testimone da quella del consulente tecnico. A precisare che Cirnelli deve testimoniare e non parlare della sua consulenza da medico legale.

L'ESPERTO

In aula tra i testimoni della pubblica accusa c'era anche il professore Pietro Tarsitano, già direttore generale di medicina legale del Cardarelli di Napoli. Il medico ha precisato come Tiveron prima dell'impatto con l'auto non poteva avere un infarto in atto, perchè è riuscito ad azionare i freni dello scooter. In oltre, in accordo con la tesi del dottor Cirnelli, ha sostenuto che il 72enne è morto a causa della dissecazione traumatica dell'aorta.

LA DIFESA

In aula l'avvocato Fragasso ha anche ricordato come a chiedere una perizia sull'autopsia di Tiveron sia stato Giorgio Angelo Faccini, al volante della Fiat Bravo delle Regione con a bordo il direttore generale della Sanità veneta Domenico Mantoan, attraverso un incidente probatorio. Faccini, accusato di omicidio stradale, è uscito di scena patteggiando un anno e due mesi. E secondo la difesa di Montisci per quale motivo avrebbe dovuto chiedere una perizia sull'autopsia, se era già d'accordo con il professore? Insomma per il legale di Montisci l'accusa di depistaggio non sta in piedi. Il docente ha invece rilasciato dichiarazioni spontanee, relative a uno scambio di mail con Cirnelli. Infine doveva essere sentito anche Mantoan, ma non ha potuto essere in aula per un ritardo sui treni.

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