Don Fasolo: «Salvo per la fede e il grande lavoro dei medici»

Mercoledì 1 Aprile 2020
Don Fasolo: «Salvo per la fede e il grande lavoro dei medici»
CODEVIGO - «Ho temuto davvero di non farcela, la preghiera e il grande lavoro dei medici e degli operatori sanitari mi hanno aiutato a venirne fuori, ma certo la strada sarà ancora lunga». A parlare così don Massimo Fasolo, parroco di Conche di Codevigo e Valli di Chioggia, che viene dimesso oggi, dopo quasi quattro settimane di degenza ospedaliera, prima all’ospedale di Piove di Sacco, poi in Azienda Ospedaliera di Padova, dove ha trascorso quasi venti giorni in terapia intensiva, in semi intensiva e gli ultimi giorni del reparto di Medicina approntato per gli ammalati di Coronavirus. Sessantuno anni, nativo di Borgoricco, don Fasolo è molto attivo nelle due comunità che gli sono state affidate ed ha un rapporto molto stretto con i parrocchiani. Questa è stata la sua fortuna, sabato 7 marzo, quando alcuni abitanti di Conche, dove il sacerdote risiede abitualmente, informati dalla suore dell’asilo parrocchiale che non stava bene da giorni, sono andati a trovarlo per sincerarsi della sua salute e, nonostante egli volesse attendere ancora, hanno compreso la gravità della situazione, chiamando il 118. I sanitari hanno subito ricoverato don Massimo all’Immacolata Concezione di Piove, riscontrandogli una polmonite da Covid-19: le sue condizioni sono progressivamente peggiorate, tanto da richiedere il trasferimento alla terapia intensiva a Padova, dove è stato intubato e la sua esistenza è rimasta appesa tra la vita e la morte per parecchi giorni. «Nelle lunghe giornate passate in terapia intensiva, dopo il risveglio, ho davvero avuto modo di comprendere i valori essenziali della vita», afferma don Fasolo. «Ho sempre percepito la solidarietà di chi mi vuole bene, i familiari, i parrocchiani, il Vescovo Claudio e i miei confratelli preti, ma anche le istituzioni comunali. Sensazioni che poi venivano confermate da quanto mi riferivano i medici, nei colloqui con mio fratello Fiorenzo, che è stato un legame prezioso per le due comunità parrocchiali che seguo».

AMMALATI
Anche don Massimo, seppure con gli occhi di credente e di sacerdote, conferma la difficoltà fisica e psicologica di chi viene colpito dal Coronavirus: «Quasi un mese di ospedale diventa davvero pesante, non si vede mai la fine, anche perché gli ammalati devono comunque restare in assoluto isolamento, non solo nelle terapie intensive, ma anche dopo; d’altra parte è l’unico modo per uscirne e sono davvero grato a medici, infermieri e operatori socio-sanitari, che lavorano senza sosta e con dedizione assoluta per noi pazienti. Un lavoro quasi impossibile da descrivere. Chi, come me, ha vissuto questa esperienza difficile, penso non possa che confermare queste parole». Ora per don Massimo inizia un periodo di riposo con la dimissione dall’ospedale, che il sacerdote affronta con la sua nota pazienza e serenità: «Sono all’inizio della convalescenza, il terzo tampone è negativo, sento il peso di una croce da portare, che il Signore ci aiuti, ma soprattutto penso a chi invece non ce l’ha fatta e questi sono i fratelli e le sorelle che porto nel cuore». Tra i parrocchiani di Conche e Valli grande gioia all’annuncio del netto miglioramento della salute del sacerdote, con l’augurio che, dopo un periodo tra le mura domestiche, possa far ritorno tra di loro. Una parrocchiana  racconta anche un simpatico aneddoto: «Il primo pensiero di don Massimo, una volta trasferito in reparto dalla rianimazione, è stato per la scuola: mi ha infatti telefonato piuttosto preoccupato, per sincerarsi che venisse fatto il pagamento degli stipendi delle insegnanti della scuola materna parrocchiale di Conche». Anche l’amministrazione comunale di Codevigo, attraverso il sindaco Francesco Vessio, esprime il suo compiacimento per la bella notizia: «Sono davvero felice per don Massimo, al quale ho già fatto sapere che lo aspettiamo, una volta ripreso, alla guida delle comunità parrocchiali, dove la sua figura rappresenta un riferimento sia per Conche che per Valli». 
Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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