Scampato alla morte, Giorgio Miatello è stato dimesso: ora può spiegare cosa accadde quella mattina

La figlia Diletta, accusata di omicidio e tentato omicidio, in carcere a Montorio Veronese non parla. La madre venne uccisa, il padre dopo un mese di ospedale si è ripreso

Venerdì 3 Febbraio 2023 di Marco Aldighieri
Diletta Miatello è in carcere a Montorio: il padre Giorgio dimesso, ora potrà parlare

SAN MARTINO DI LUPARI - Il pensionato di 89 anni Giorgio Miatello, per l'accusa vittima anche lui come la moglie della violenza della figlia Diletta, dopo un mese è stato dimesso dall'ospedale civile. Prima ricoverato nel reparto di Terapia intensiva e poi nella Clinica medica 5, con il passare delle settimane le sue condizioni sono migliorate.
Nei prossimi giorni il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, potrebbe sottoporlo all'incidente probatorio. La sua testimonianza sarà fondamentale per capire quanto è accaduto, tra la sera di Santo Stefano e la mattina del 27 dicembre dell'anno scorso, nella villetta di San Martino di Lupari.

IL SOPRALLUOGO
Intanto l'altra figlia, Chiara, è stata affiancata dal legale Pietro Someda del foro di Padova. La prossima settimana l'avvocato, insieme alla collega Elisabetta Costa in difesa dell'indagata Diletta Miatello, effettuerà un sopralluogo nella casa sequestrata per recuperare gli effetti personali e le medicine da somministrare a Giorgio. L'anziano, per ora, è ospite in una struttura di riabilitazione a Camposampiero.
Intanto Diletta dal tardo pomeriggio del 27 dicembre è ristretta in una cella del carcere femminile di Montorio Veronese. È sorvegliata a vista per impedire eventuali gesti estremi. L'ex vigilessa è chiusa nel suo dolore e non parla. L'accusa nei suoi confronti è pesante: omicidio e tentato omicidio volontari aggravati dal legame di parentela.

IL MOVENTE
Sarebbe racchiuso nelle parole della collaboratrice domestica dei due anziani coniugi: «Il signor Giorgio aveva difficoltà a camminare a causa di un infortunio in casa e non è riuscito a prelevare denaro contante. Lo avrebbe dovuto portare l'altra figlia, Chiara. Quando Diletta ha capito che i genitori non potevano darle i soldi ha perso la testa». Insomma, la violenza sarebbe esplosa per il mancato incasso della paghetta da parte di mamma e papà.

La 51enne quando alle 8 di quel martedì mattina è arrivata la colf dei suoi genitori le ha detto «Stanno ancora riposando». L'ha allontana e forse era convinta di averli uccisi entrambi. E proprio la sorella Chiara, dopo avere trovato riversi a terra in un lago di sangue la mamma morta e il papà in gravissime condizioni, ha chiamato il 112. All'operatore della centrale operativa dei carabinieri ha detto: «Ho trovato i miei genitori riversi per terra in una pozza di sangue, credo che mia sorella li abbia uccisi».

QUEI COLPI LETALI
Ma a questo punto sarà Giorgio a raccontare agli inquirenti quanto è veramente accaduto nella sua villa. È testimone diretto dell'omicidio di sua moglie. Mentre lui sarebbe stato colpito dalla figlia Diletta con un vaso, Maria Angela Sarto, 84 anni, sarebbe stata uccisa con un piatto di ceramica commemorativo. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri di Cittadella quando l'ex agente della municipale di Asolo e Cassola è entrata nella villetta dei genitori, si sarebbe avventata per prima sul padre. Giorgio, a causa di un problema di deambulazione, dormiva al piano terra. Diletta avrebbe afferrato un vaso in ceramica e lo avrebbe colpito al capo. Poi con un coccio, usato come una lama, gli avrebbe inferto ferite su gran parte del corpo.
Indossando dei guanti in lattice, dopo avere messo fuori gioco il padre, avrebbe raggiunto la camera da letto al primo piano della madre. Maria Angela stava riposando sul letto. La figlia 51enne avrebbe preso un pesante piatto commemorativo in ceramica e lo avrebbe spaccato in testa alla mamma. Poi la avrebbe avvolta con il piumino per cercare di sbarazzarsi del corpo. L'anziana, come è emerso dall'autopsia, è deceduta dopo diverse ore per dissanguamento.

Ultimo aggiornamento: 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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