Giù la mascherina all'aperto ma il popolo del no è prudente: «Meglio non rischiare»

Martedì 29 Giugno 2021 di Silvia Moranduzzo
Giù la mascherina all'aperto ma il popolo del no è prudente: «Meglio non rischiare»

PADOVA - Tornano i sorrisi, le smorfie, le risate. Tornano i volti, non più coperti dalla mascherina. Almeno all’aperto. Ma il primo giorno di via libera non ha significato per la città del Santo dire davvero addio ai dispositivi di protezione mentre si sta all’esterno. Sono tanti i padovani che ancora la indossano, vuoi per abitudine, vuoi per timore
«Sono anziana, non voglio rischiare» dice una signora mentre mette nel cestino della bici la busta con la verdura acquistata al mercato di piazza delle Erbe.

Ormai la mascherina è qualcosa di più di un accessorio, senza molti si sentono nudi, come se mancasse qualcosa.


«Be’ ci sono alcune cose da considerare – sostiene un uomo che sta aspettando di fronte al Bo un collega che non vede da una decina d’anni – Padova è una città medievale, in centro storico le strade sono strette, non è che passi così tanta aria. Poi se vado in giro per negozi tanto vale che la tengo, altrimenti è un continuo mettere e togliere. Poi guardi, io sono vaccinato e non ho mai preso il Covid però non mi fido a toglierla. Un giorno si sente una cosa, il giorno dopo l’opposto. La tengo e via così».


E anche chi la tiene al polso o in borsetta non si sente molto tranquillo. «È bello ma non troppo – dice Annamaria D’Arrigo – Diciamo che ancora un po’ di timore c’è con tutte queste varianti di cui parlano. È bello stare senza ma credo non si debba esagerare, deve prevalere il buon senso». Buon senso che vale anche per la conservazione della mascherina. Al polso, al gomito, sotto il mento, in borsetta, i modi di tenerla a portata di mano sono i più diversi. E i più sbagliati. Perché se si vuole che il dispositivo continui ad esercitare la sua funzione protettiva bisogna conservarlo correttamente.


«L’ideale sarebbe avere un sacchettino igienico all’interno del quale riporla – spiega Stefano Stefani della farmacia Dall’Angelo di piazza delle Erbe – Però non so quanto si possa chiedere una cosa del genere a un giovane che va a bere lo spritz con gli amici. Di certo tenerla in tasca o al polso non è l’ideale perché si contamina e perde quindi il suo effetto protettivo. Anzi, può venire contaminata da altri agenti».
Non solo, il classico togli e metti può comportare la perdita della mascherina per strada e già ieri qualcuna in centro, abbandonata a terra, si è vista. «A questo bisogna stare molto attenti, va gettata nel secco altrimenti inquina l’ambiente – avverte Stefani – Mi aspetto un calo delle vendite, non se ne farà più l’uso di prima. Almeno per ora». In ogni caso ci saranno dei momenti in cui la mascherina va tenuta anche se si è all’aperto quindi va tenuta sempre con sé in caso di necessità.


«Quando si verificano situazioni di assembramento o non si riesce a mantenere il distanziamento bisogna indossarla anche se ci si trova all’aperto – ricorda il comandante della polizia locale Lorenzo Fontolan – Si deve tenere anche quando si è in auto con un non convivente oppure nel caso in cui ci troviamo al bancone di un bar o di una gelateria e ci sono tante persone intorno a noi. Altro caso in cui si è obbligati a tenerla è quando ci troviamo negli spazi aperti delle strutture ospedaliere, nel caso in cui siamo in presenza di una persona che ha problemi respiratori o è immunodepressa». Sui plateatici dei locali si dovrebbe stare tranquilli perché i tavoli devono già essere distanziati ma nel caso in cui ci si trovi in mezzo a decine di persone in piedi in piazza è obbligatorio indossarla. E i controlli continueranno ad esserci.
«Ci stiamo dedicando al quadrilatero delle piazze – dice Fontolan – Soprattutto la sera, poi non mancano i servizi dinamici anche nelle zone della movida, come può essere il Portello, il Parco della Musica e altre. In centro può capitare che si formi un assembramento di centinaia di persone in piedi e allora si interviene, per i plateatici la situazione è più tranquilla. Ora si deve sviluppare quella sensibilità che permette di evitare i rischi, è meglio non avere la memoria troppo corta visto tutto quello che abbiamo passato».
Via libera ma con buon senso. Per ora pare che i padovani lo abbiano capito, almeno da questo primo lunedì senza l’obbligo di coprirsi il viso. Il vero primo banco di prova sarà mercoledì sera, quando centinaia di giovani si troveranno fuori casa per bere qualcosa assieme. Sarà mantenuto il distanziamento? Verranno indossate le mascherine se si dovesse formare un assembramento?
 

Ultimo aggiornamento: 16:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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